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di Gil
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Pubblicato il 02/09/2022 08:08:23


E se io t'implorassi di raggiungermi
con le tue dita di poeta
fino a farmi gemere l'anima
per il tormento della tua tangibilita
dopo che il tempo ha ormai sverginato
la muta voce della mia attesa, dopo
aver preso le ore e i giorni e i mesi
e averli plasmati come fango, avergli dato
le tue forme e il tuo volto, averti immaginato
anima di quel mio simulacro, totem
del tuo amore, della tua bellezza.
Se solo io potessi vivere
come piuma tenuta in volo
da ogni tuo singolo respiro
e poi posarmi
sulla tua nudità e lì restare
con la gola inondata d'ogni tuo piacere
fino all'assoluzione del desiderio di te
che mi scava la carne e riduce le ossa
allo stridore della ripetizione del tuo nome
e far emergere dai silenzi della sera un suono
che origina di nuovo in me il tuo principio
simile a un laccio che non mi strozza
ma mi rende abisso pronto alla resa
voragine senza più volontà.


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