Pubblicato il 21/01/2011 21:04:07
volevo per mio figlio il frutto dolce l'inebriante profumo del mirto, il sole a picco sopra il capo e la forza d'essere raro, uno in un mondi di cloni proni alle idee dei padroni.
L'ho veduto ubriaco, stanotte, chiuder le porte del senso buono e, scontato l'influsso delle mie parole, sollevare il viso di fronte al rischio d'essere soltanto uno dei tanti.
E farfugliava mio figlio d'amori, di case e d'affitti, di lasciare il mio nido per trovare l'altrove, e chiamava il mio nome con rabbia e terrore, banale piangeva sul letto dicendo che non era perfetto il mondo che gli avevo donato:
mi guardava con odio, un malcelato imbarazzo, di non voler esser più schiavo di me che volevo per mio figlio l'inebriante profumo del mirto.
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