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Pubblicato il 22/08/2023 19:58:40
A questo sentire ho piegato le ginocchia mendicando lo sperma delle grandi occasioni
e per te l'umido bagliore d'una prosopea d'albe.
Se guardingo mi rigiro per caso sul desco del tuo guanciale schiamazzi di vulva accaldata mi cingono i fianchi.
Non ho mai ceduto alla superstizione della costola malgrado io possieda un torace di mancanze.
C'è sempre un buio che mi attrae dentro lo spazio tra un inguine e l'altro
felice mi ci perdo con le dita spillando il ghiotto degli odori. Mi bagni per favore la fronte?
Ho chino il capo dove tu mi sei madre di silenzi e di piacere.
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