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Il canto del nome

di Federico Zucchi
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Pubblicato il 28/10/2023 11:23:44

Il canto del nome

Dopo tutto, un nome non è molto.
I merli che scorgo al mattino
ne fanno volentieri a meno
e anche i gatti che saettano
dietro la stalla in disuso
sfrecciano lievi senza
il retaggio di una missione.
L’erba non battezza i suoi fiori
i millepiedi si spostano furtivi
come fuggiaschi nella boscaglia.
Tutto risuona senza violare
l’anonimato
di ogni minimo essere.

Passiamo come ali di libellula
sopra un lago a mezza estate
e l'orma che lasciamo
è una lince di silenzio
addensata all'infinito.
Ma gli amanti se ne fregano
e continuano a chiamarsi
dai letti disfatti dei giorni.
Sanno di essere irripetibili
e s'impastano a vicenda
come i primi ceramisti.

Dopo tutto un nome
è un tubare di colombe
nel torpore meridiano
ma è quello che siamo
è quello che pronunciamo
sulla soglia delle lacrime
quando un nostro caro
ci svanisce tra le mani,
è l'estrema aderenza amorosa
- il canto di una voce
che la piena non assorbe.

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