Pubblicato il 22/04/2011 10:22:26
Lascia al mondo la banale corsa, l’affanno insoddisfatto, la quotidiana frenesia.
Dalla tormentata residenza sul lago D’inquieta Malombra prigioniera dei fantasmi di lucida follia, fendi l’ombra nell’incipit del giorno vago,
con me fuggi via.
Lascia alla selva della memoria Ai ricordi La struggente nostalgia.
Lascia che il futuro, bimbo orfano pianga solo sul tumulo paterno di ieri, in desolate lacrime di bruciante rimpianto.
Lascia a noi oggi insieme il varco audace di radiosi e limpidi primaverili sentieri.
Lascia ai denigratori ed agli stolti il loro castello di carte e di pregiudizi.
Lascia a noi Lo scacco matto contro il destino beffardo e la morte.
A noi il salto audace oltre solitudine e precipizi, nell’emozione di stelle alpine celate nella fragranza del sentimento teneramente colte.
S’innalza dolce nella notte silente l’indimenticabile sinfonia nell’armonioso Canone di Pachelbel avvincente, sboccia la tua carezza sublime.
Nella selva dell’idillio, al riparo dell’ombrosa radura avvinti in un bacio salvifico d’oblio insieme Tu ed io.
Oltre l’inganno del tempo, i giochi d’acqua e luce d’instanti evanescenti un amore senza fine che ruba l’eternità alle stelle rifulgenti.
Insieme Tu ed io dove non esiste il perché, la ragione, il dirupare dell’oggi, il domani, né ieri, né notte tenebrosa ed oscura.
Soltanto le chiare acque serene del lago al di là delle rovine del Tempo d’un sentimento che non teme paura…
Lascia che sia.
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