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Tre poesie inedite


Testo proposto da LaRecherche.it

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Pubblicato il 29/11/2010 12:00:00

L’UOMO DELLE ROSE

Ho chiuso la cerniera agli stivali, conosciuto la forma delle scarpe
ed il giro degli alluci che ti curvano la schiena.
So delle tue gambe lunghe che han calpestato petali
e percorso spazi infinitamente brevi come lo sguardo
che ha saputo solo il bianco appeso delle bandiere

Hai visto fiori contare anni, notti spezzarsi sull’uscio di casa.
Hai preso battiti non tuoi e smozzicato pane a piccole dosi
come fosse un segreto il lento incedere fra le carezze

Ti sei persa in tanti assolutamente sì
nel gioco della falsità e degli occhi opposti alla scena.
Hai creduto di poter vincere il secondo
per non calarti nell’attimo e morire una vita

          non serve chiudere gli occhi di chi regala rose
scordandosi del tutto, nella comprensione delle spine



*

Ogni volta che pronuncio te comincia un verso
nell’a capo di ogni singolo respiro c’è
l’impronta dell’affanno
e i giorni, si protendono al tempo
dal precipizio
di una assente punteggiatura

Sarà che finora ho scritto
ciò che meglio so fare,
il fermarsi di un autobus al capolinea
e l’incedere del sonno tra le prime ore
del lavoro

che mi porto a parlare di te
di Emily, della tua casa dai tre muri
vista mare
e di questa cocciuta traversata di un ponte
tra due sponde prosciugate

e noi vorremo l’altro
come la coraggiosa incertezza
di chi entra in una vasca
piena
d’acqua calda



GENERAZIONE

È bastato un silenzio di poche parole
per conoscere l’importanza del tempo
degli ultimi giorni d’aprile

Un battito senza cuore nell’indecidibile
fra aria e vento, affluenza e sguardo

Perché siamo generazione che regge l’alcool
ma non l’amore

un brivido, un passo, un’incertezza nell’assenza
di Madre morente

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