:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Secondo natura


Testo proposto da LaRecherche.it

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 04/10/2021 12:00:00

 

[...]

il primo d’ottobre l’ombra della luna sorvolò
l’Oriente dell’Europa scivolando dal Sud della Polonia,
oltre la Lusazia, la Boemia e il Meclemburgo,
e Grünewald, che più volte ad Aschaffenburg
ebbe contatti con l’astrologo di corte Johann
Indagine,
partì per assistere all’epocale evento
dell’eclissi solare, da molti attesa
con supremo terrore, e fu testimone
dell’arcano illanguidirsi d’un mondo
in cui la sera, che calava spettrale,
si riversò in pieno giorno come un deliquio,
e nella volta del cielo
oltre i banchi di nebbia e le pareti
di nuvole, oltre un azzurro freddo e greve,
si levò un rosso ardente e, scintillanti,
vagavano i colori quali mai occhio vide
né mai da quel giorno
al pittore uscirono di mente.
Si dispiegano come il rovescio
dello spettro in un’altra consistenza
dell’etere, il cui vuoto senza ossigeno,
tradito dal respiro affannoso delle figure
sul pannello centrale dell’altare di Isenheim,
preannuncia morte per asfissia, e poi ecco
il paesaggio montagnoso del Compianto,
nel quale, con patetico sguardo sul domani,
Grünewald ha raffigurato un calcinoso
pianeta, affatto sconosciuto,
dietro il fiume nerobluastro.
Qui è dipinta in uno stato di erosione grave
e di abbandono l’eredità del logoramento
che alla fine divora anche le pietre.
A tale vista mi sovvengono
l’età glaciale, le cime turrite
di bianco scintillanti
nel riquadro superiore della Tentazione,
l’edificio di una metafisica,
e un niveo miracolo,
come quello dell’anno 352,
quando nel pieno dell’estate
a Roma,
sul colle dell’Esquilino,
nevicò.

 

 

[ da Secondo natura. Un poema degli elementari, W.G. Sebald, Adelphi, traduzione di Ada Vigliani ]

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

La Redazione, nella sezione Poesia_settimanale, ha pubblicato anche:

:: Debutto nell’oblio (Pubblicato il 22/04/2024 12:00:00 - visite: 132) »

:: Ombra da viaggio (Pubblicato il 15/04/2024 12:00:00 - visite: 100) »

:: Due poesie tratte da Al centro della piena (Pubblicato il 18/09/2023 12:00:00 - visite: 371) »

:: Il sapore della guerra - The taste of war (Pubblicato il 19/07/2023 14:30:00 - visite: 288) »

:: Il giorno sulla foglia - anticipazione (Pubblicato il 19/06/2023 12:00:00 - visite: 514) »

:: Atlante ornitologico - due poesie (Pubblicato il 29/05/2023 12:00:00 - visite: 408) »

:: Gli ospiti nascosti (Pubblicato il 24/04/2023 12:00:00 - visite: 351) »

:: Gli spostamenti del desiderio (Pubblicato il 03/04/2023 12:00:00 - visite: 369) »

:: Fra le camere (Pubblicato il 09/07/2022 12:00:00 - visite: 386) »

:: Il mondo sul filo (Pubblicato il 27/06/2022 12:00:00 - visite: 459) »