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Commenti al testo di Angelo Ricotta
La grande ipocrisia

Sei nella sezione Commenti
 

 Giulia Bellucci - 31/01/2018 18:01:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Angelo, prometto che questa è l’ul’ultima volta che intervengo. Premesso che ora, anche se già prima ne avevo avuto il sentore, dal tuo ultimo commento ho capito il tuo pensiero che non è di approvazione ma preoccupazione, come tutti lo siamo quando leggiamo alcune notizie. Ed è giusto parlarne proprio come dici tu.
Sull’argomento voglio mettere qui un pensiero che ho trovato proprio ora e che mi ha illuminato gli occhi e il cuore ed è questo:
«La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati della società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per sé stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo d’essere ammirato. Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero».
Charles Bukowski
Credo che se l’eugenetica sara’ in grado di manipolare tutti verso una utopica perfezione, saranno tutti più infelici e l’umanità sarà davvero finita prima del tempo.
Una buona serata.

 Angelo Ricotta - 31/01/2018 13:48:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Credo che tu sappia che su tutti gli argomenti da te esposti si sono esercitati da sempre scrittori di fantascienza, fantasy e futurologi vari. Due per tutti: "Il mondo nuovo (1932) e Ritorno al mondo nuovo (1958") di Aldous Huxley e "Il medioevo prossimo venturo (1971)" di Roberto Vacca. Con il progredire della scienza in tutti i settori e per la sua aumentata invasività nella vita delle persone questi temi sono diventati oggetto di dibattiti e testi con basi scientifiche. I rischi sono reali. Ciò che possiamo fare individualmente è aumentare le nostre competenze su questi temi in modo da non delegare solo a delle élite la loro gestione e far sentire la nostra voce. Insomma è responsabilità di tutti noi, gente comune, organizzarci e attivarci per far fronte unico in queste sfide, smettendola di farci fratricide e masochistiche guerre ideologiche che fanno solo il gioco dei potenti.

 Ferdinando Battaglia - 31/01/2018 10:02:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Angelo, tu sai che io stimo il tuo intelletto, la tua cultura, la tua preparazione scientifica e la coerenza logica dei tuoi ragionamenti, posso non condividere il prima ed il dopo, ma reputo prezioso ogni confronto con te, proprio perché di una persona estremamente razionale; premesso ciò, ogni conoscenza è utile e dannosa, forse per questo sono esistite ed esistono sapere iniziatici, perché se la conoscenza non è supportata da un forte senso morale (nel bene e nel male) ovvero da una coscienza orientata, la deriva utilitaristica può generare disastri, d’altronde non è che la scienza (e poi la tecnica) non abbiano mietuto vittime sul proprio cammino , sia vittime umane che di altra natura, voglio dire: il progresso ha pagato tributi di dolore, chissà se sempre inevitabile e di tipo “redentivo”, cioè a vantaggio universale. Se è evidente che il timore non può frenare la conoscenza scientifica, è altrettanto evidente che la scienza non è, almeno nelle sue ricadute tecnologiche e nelle sue possibilità applicative, assolutamente indipendente, poiché non si nutre di aria pura, necessità di finanziamenti; allora dobbiamo porci sempre la domanda: chi la finanzia e perché? Chi indirizza la sua ricerca e perché? Poi ognuno scegle, però, se mi permetti, tornando pue all’eugenetica, non mi piace immaginare un futuro in cui, per ragioni di “prodotti” migliori ed ambienti educativi asettici, privi di rischi e complicanze relazionali, al fine di una società migliore e tendente al perfetto, i bambini nascessero in provette di fabbrica, sotto il rigido controllo qualitativo di un Potere Centrale, con la giustifica che così nascerebbero fenotipi migliori, niente traumi psicologici dovuti ad “orfanotrofi” relazionali (v. Il bel racconto di Giuliano Brenna) o ad altre cause di malasocietà d’origine famigliare; oppure arrivare, ma stiamo andando oltre, a produrre in serie degli umani a basso contenuto di intelligenza, sicché si possano impiegare per compiti inferiori ovvero uomini e donne a scarso contenuto di autocoscienza, sicché da poterli impiegare per scopi di soddisfacimento di capricci delle élite o per altri impieghi senza possibilità di soggetti a rischio pentimento o sentimenti di violazione e umiliazione (fantastichiamo: ho letto da qualche parte che, viste le possibilità dell’intelligenza artificiale e dei materiali similumani per la robotica,la prima industria ad avvalersi delle nuove possibilità applicativa è l’industria dei sexytoys ovvero di chi fabbrica le bambole gonfiabili; si dice che l’artificio sarà talmente più simile al naturale che l’attualità parrà la preistoria dei sexishop; immahiamo ora che, un giorno, con l’eihenitica, un club di milionari (euromilionari) sia stufo dell’artificio, per quanto imitazione quasi perfetta, e voglia provare il brivido della “natura selvaggia” (v. safari nel deserto o affini) e commissioni ad un laboratorio la produzione di umani ad hoc, ovviamente dopo che abbiano escluso dal corredo genetico l’autocoscienza, la coscienza morale, l’istinto dell’autodifesa, il senso della propria dignità, il gene della ribellione…). D’altronde, anche per il resto della società quieta sarebbe la coscienza: per quanto umani sarebbero pur sempre essere inferiori per selezione genetica, pure resi insensibili al proprio e altrui dolore, più simili ad automi che ad umani e questo grazie alla magnificenza dell’ingegneria genetica. Potremmo in fondo rileggere tutto, capitalismo compreso ovvero il predominio del più forte sul più debole come eugenetica economica, sociale, culturale fino a retrocedere al monarca assoluto come divinità, all’ombra della quale il potere sugli altri è assoluto (ma senza una retta morale anche una maggioranza potrebbe condannare a morte un innocente).
Scusami se mi sono dilungato e magari espresso in modo confuso, ancora avrò scritto anche banalità o svarioni culturali, mi sono però fidato dell’interlocutore quando scrive di cercare il confronto per capire insieme agli altri possibili risposte alle domande comunque gravi ed ineludibili.

 Angelo Ricotta - 31/01/2018 00:44:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@Ferdinando Battaglia
Non ho mai inteso una discussione come una gara dialettica. Non ho libri sacri da cui attingere le mie argomentazioni per poi pretendere una cieca obbedienza a quei dettami. Ho solo la mia piccola ragione e scrivo per comunicare agli altri le mie meditazioni nella speranza che insieme si potesse riuscire a risolvere qualche problema dell’umana esistenza.
Credo che tu abbia frainteso ciò che ho scritto. E potrebbe essere una mia colpa che non sono riuscito a spiegarmi con sufficiente chiarezza. Mi sforzerò qui di dare qualche chiarimento. Non considero l’eugenetica una mano santa. Ho invece detto che le persone la praticano senza volerlo pubblicamente riconoscere e che quindi costoro sono dei bugiardi. Poi che la genetica ci possa dare una mano per risolvere qualche terribile malattia che ci affligge e comunque migliorare la qualità della nostra vita non lo dico certo io ma i genetisti che dedicano la loro esistenza a questo scopo. Non vedo che c’entri nel discorso il capitalismo. Se proprio vogliamo parlarne ai capitalisti poco importa il colore della pelle. Essi sono interessati soltanto al profitto. Da sempre sono loro che hanno praticato e sfruttato, e continuano a farlo, la tratta degli schiavi, bianchi, neri e gialli che fossero. Naturalmente c’è il rischio che gente di questo tipo utilizzi le conoscenze scientifiche per i loro egoistici scopi. Ma non si può bloccare la conoscenza scientifica a causa di questo timore perché ci precluderemmo quel che di buono si può fare con essa. Sta a tutti noi controllare che queste conoscenze vengano usate nel modo corretto. Per far questo dobbiamo istruirci il più possibile e non lasciare solo agli specialisti decisioni che possano incidere profondamente, e magari irreversibilmente, sulle nostre vite.

 Angelo Ricotta - 31/01/2018 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Cara Giulia purtroppo la scienza non è onnipotente. Però se esiste una possibilità di risolvere i problemi questa passa attraverso di essa. Purtroppo non si può sapere a priori quando un problema verrà risolto ma la scienza ci ha abituati a repentini e imprevisti avanzamenti che hanno portato alla rapida soluzione di problemi ritenuti insolubili.

 Ferdinando Battaglia - 30/01/2018 23:20:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Il problema,a mio avviso, Angelo, somo le convinzione ideologiche: hai GIS decido che LS scienza abbia spigato tutto, che la scienza MSI muta il dato di conoscenza, che l’eugenetica regoli le nostre vite, che i "negazionisti" di questa "mano santa" siano di fatto degli ipocriti. Bè non credo stiano così le cose; certo, io nom ho la tua preparazione né la tua frequentazione della letteratura scientifica, ma ho vissuto abbastanza per dubitare degli assolutismi di qualsivoglia natura. Ad oggi, la scienza non può certificare l’origine genetica dei comportamenti umani e la conoscenza genetica può certo aiutarci a correggere i difetti degenerati in gravi patologie, altro è importare con la tecnocrazia il modello produttivo capitalistico economista: bianchi belli giovani e forti, ché il resto sono tutti brutti e cattivi, portano malattie e violenza, sono i lebbrosi da relegare ai margini; che questo avvenga a priori, non risolve il problema morale, semmai lo amplifica. Quindi, in conclusione, ricercare e dibattere sì, voler a tutti i costi etichettare come ipocriti gli scettici e i contrari è ideologia scientista o di
altro tipo ma non è confronto. Lo so, potrai re vincendo la sfida dialettica, ma ciò non mi basterà per convincermi delle ragioni sociali dell’eugenetica.

 Giulia Bellucci - 30/01/2018 22:28:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Credo che al momento siamo in alto mare, giungere a conclusioni anzi tempo non serve. Sì, correggere l’autismo, la schizofrenia e altro, prima che si manifestino, io ci metterei la firma perché solo chi vive questi problemi so cosa significano. Però non possiamo essere preveggenti tirando fuori conclusioni azzardati. Comunque la ringrazio, perché sebbene possa infastidire il suo modo di dire a volte le cose, però inducono a riflessione.

 Giulia Bellucci - 30/01/2018 22:23:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Angelo, grazie per l’articolo citato. Leggo spesso articoli pubblicati da Focus che sono molto interessanti. Questo non lo avevo visto, sebbene credo di averne sentito parlare in tv da qualche parte e di averlo poi accantonato in un angolo. Mi aveva colpito perché mio figlio primogenito rientra nella categoria dello spettro autistico di origine genetica non identificata..
Non si offenda se, con copia e incolla, riporto questo pezzo:
Queste informazioni, integrate con dati genetici donati da volontari sani, epilettici o con autismo, sono state poi inserite in "cervelloni computerizzati" che hanno dato il verdetto finale: gli stessi geni responsabili dell’intelligenza nei volontari sani, se danneggiati, possono causare le malattie neurologiche citate.
 
Conoscerli, quindi, potrebbe insegnarci ad agire con precisione sui fattori genetici alla base di questi disturbi, un’eventualità che comunque, per ora, è soltanto teorica.
UNA SPERANZA PER UN (LONTANO) FUTURO. «La cosa più importante è che i geni che abbiamo individuato probabilmente condividono un comune sistema di regolazione, il che significa che, potenzialmente, possiamo manipolare un intero gruppo di geni la cui attività è connessa all’intelligenza umana» dice Michael Johnson, autore della ricerca pubblicata su Nature Neuroscience.
 
Ma gli scienziati avvertono: se le origini - solo parzialmente - genetiche dell’intelligenza dipendono da un lavoro di squadra, i geni identificati sono solo alcuni dei "giocatori". Resta da capire come collaborino tra loro, quali siano i compagni di squadra e, soprattutto, quali le regole del gioco.

 Angelo Ricotta - 30/01/2018 19:19:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@Giulia Bellucci
Ovvio che tutto è pensiero!
‘Mettere la testa sotto la sabbia’ significa, nel caso in discussione, che i più fanno finta che il problema eugenetico non esista e che essi per giunta sono degli ipocriti non ammettendo di regolarsi in tal senso per la loro prole.
Che l’intelligenza sia genetica è ampiamente dimostrato non da me ma dai genetisti che l’hanno studiata. C’è una letteratura vasta in merito nelle riviste specializzate. Ti cito solo un relativamente recente articolo. Gli altri puoi facilmente trovarli da te.
"Systems genetics identifies a convergent gene network for cognition and neurodevelopmental disease", Michael R Johnson et al., Nature Neuroscience volume 19, pages 223–232 (2016). L’articolo è brevemente discusso in
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/i-geni-che-influenzano-lintelligenza
D’altronde se tra noi e le scimmie c’è qualche differenza dipenderà pure da qualcosa di diverso nel DNA.
Così dicasi della bellezza e altre caratteristiche. In genere non esiste un unico gene che determina una singola caratteristica. Per questo non si è riusciti ancora a determinare i geni di certe malattie genetiche. Però sempre di geni si tratta!
Ad esempio pare che gli occhi verdi, che sono abbastanza rari, siano determinati da una molteplicità di geni non ancora tutti individuati https://it.wikipedia.org/wiki/Colore_degli_occhi
Infine se uno diventa ricco col proprio lavoro sicuramente dimostra di avere una certa intelligenza. Bill Gates non è diventato ricco per caso.

 Giulia Bellucci - 30/01/2018 14:00:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Il fatto che questo testo appaia nella sezione pensieri, dice tutto quello che deve dire, ne’ più ne’ meno che un onirico pensiero. Le polemiche perché? Non può ciascuno immaginare ciò che vuole? Ogni periodo che lo compone, dal primo all’ultimo, sono tutti solo pensieri. ‘Mettere la testa sotto la sabbia’ usata a riguardo cosa significa? Per quanto riguarda l’intelligenza poi, come la bellezza, e ovviamente la ricchezza, non credo proprio che siano fattori riconducibili alla genetica. Forse il signor Ricotta è in possesso di risultati di ricerche scientifiche non ancora rese note? D’altra parte esistono malattie genetiche di cui non si riesce a individuare il gene: avranno individuato invece quello dell’intelligenza, bellezza e ricchezza?
Molto divertente il suo ‘racconto’.

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 Franca Colozzo - 30/01/2018 10:39:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Angelo, tu mi fai sentire importante. In fondo sono una persona alquanto introversa, che ha sempre amato studiare e continua a farlo.
La verità è quella che ho descritto: a 15 anni in genere una ragazza, soprattutto di bell’aspetto, sceglie un tipo aitante e palestrato; invece io scelsi il mio attuale marito (ora sono esattamente 52 anni che stiamo insieme, di cui 12 di fidanzamento) per le sue virtù (intelligenza in primis). Sarò un’anomalia del sistema, ma appartengo alla vecchia generazione e non faccio testo. Mio marito è poi diventato ingegnere, come te. Allora era un ragazzo normale, che proveniva da una famiglia normale di professori grecisti e latinisti. Era studioso, anche carino, ma non dotato di muscoli e senza cervello.
A quei tempi non c’era internet né La Recherche, che ci ospita come una madre amorevole ed ogni tanto ci bacchetta un po’ come si fa con dei figli discoli. S’inviavano bigliettini con delle piccole poesie d’amore che, nel caso mio, salivano e scendevano con un filo dalla finestra abitando uno sopra l’altro. Una vita semplice non frenetica come quella di oggi. T’invito a leggere la mia poesia: "Amore ai tempi del web", confronto tra due epoche passate. Come vedi ho cambiato anche la foto del mio profilo: non vorrei dare l’impressione di essere la persona che non sono.

P.S.: Per quanto concerne l’esperimento in vitro tra Homo Erectus ed extraterrestri, t’invito a leggere i libri di Mauro Biglino che, al di là della credibilità o meno sulle tesi addotte, conducono a serie riflessioni sull’origine di questo bipide che si chiama uomo, confrontando antichi testi ebraici e aramaici.
Un affettuoso saluto e grazie dei complimenti che sempre fanno piacere. Buona giornata.


 Angelo Ricotta - 30/01/2018 08:09:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Cara Franca, sono sempre deliziato dai tuoi commenti.

""ho scelto mio marito non perché palestrato, ma per l’intelligenza"
Beh, ammettiamolo, sei una delle poche. E ciò va a tuo merito.

"Pertanto, penso che l’essere umano sia un esperimento in vitro tra l’Homo Erectus ed una razza aliena, riuscito male."
Scusami ma questa è davvero divertente, in specie la chiusa.
Anch’io fantastico molto sulle origini dell’umanità, della vita, dell’universo. La curiosità è il motore della scienza.
Cari saluti.

 Angelo Ricotta - 30/01/2018 07:52:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Mi piace sempre raccontare l’aneddoto di quando Napoleone Bonaparte chiese a Laplace come mai non avesse citato nel suo trattato "Exposition du système du monde (1796)" il nome di Dio. Laplace candidamente rispose "Cittadino Primo Console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi".
Una persona politicamente scorretta ante litteram!
Io non starei lì a cercare di dimostrare o meno l’esistenza di Dio. Questo onere spetta ai suoi propugnatori, per me è una perdita di tempo.
Mi incuriosisce invece il ricorrere, nei tuoi interventi, di frasi del tipo "l’uomo non è ancora pronto per conoscerla". Hai forse un segreto da rivelare? Diccelo pure, abbiamo spalle molto larghe!

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 Quattrostraccisullapelle - 29/01/2018 21:39:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Raffaele, perdonami, ma dipende dal punto di vista: definire limitazione mentale una credenza religiosa, credo sia un pregiudizio altrettanto limitante, poiché chi può dimostrare di detenere la verità assoluta? La scienza? Ma neppure la scienza ha questa pretesa, ormai si naviga a vista.

 Quattrostraccisullapelle - 29/01/2018 21:35:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Come ha già messo in evidenza Franca, ciò che anch’io altre volte ho espresso e quindi ancora condivido, la tua lucidità, la tua preparazione, la tua logica argomentativa lasciano ammirati, anche se non necessariamente se ne condividano premesse, contenuti ed orizzonti; non provo ora a replicare alle tue obiezioni, sia perché sono un ignorante sia perché mi ci vorrebbe tempo per dare una forma accettabile al mio mero sentire, magari saranno altri più adeguati a rispondere alle tue tesi, di cui senz’altro è opportuno discutere e su cui riflettere; solo però una precisazione, poiché l’assenza dei commenti e la presenza delle sole tue risposte, possono generare nel lettore ignaro dei precedenti equivoci: nel mio commento non ho parlato di nazismo o di razzismo.

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 Franca Colozzo - 29/01/2018 21:20:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Angelo, forse tu non ci hai fatto caso, ma anche un mio aforisma ha avuto uno "sciame sismico" di commenti salaci o offensivi, a dir poco. Mi sono resa conto che il fuoco cova sotto la cenere, e che fuoco! Non si dibatte civilmente, ma si arriva all’offesa, come se qualcuno stesse rubando la pagnotta. Il mio rapido e sarcastico commento ("ho scelto mio marito non perché palestrato, ma per l’intelligenza"), dopo aver dato un sommario sguardo ai commenti, aspri taluni, ha voluto esprimere il mio disappunto mascherato da ironia. Ma cosa c’è da spartire in questo sito? Fama, gloria, soldi? Niente di tutto questo! Eppure ci si azzanna come cani rabbiosi.
Da questa mia amara constatazione arguisco che a volte è meglio astenersi dai commenti. Poi mi faccio prendere la mano, tendo a dimenticare, mi affanno per ricomporre i cocci.
Non è per fortuna il caso tuo - e lo posso dire a voce alta - perché la tua logica non ammette sconti: si può essere d’accordo o no con te, ma poi ognuno va per la sua strada.
Invece succede che livori abilmente mascherati emergano tra gli autori (una sola volta ho raccolto delle frecciatine cui ho erroneamente risposto, pentendomene subito dopo).
Pertanto, penso che l’essere umano sia un esperimento in vitro tra l’Homo Erectus ed una razza aliena, riuscito male.
Mi sto facendo quest’idea bizzarra dopo aver letto molti libri di Mauro Biglino sull’interpretazione alla lettera dei testi biblici. Se poi ci sarà anche un clone umano, dovremmo seriamente preoccuparci: meglio le due scimmiette.
Comunque mi complimento con te per la lucidità che sempre si evidenzia nei tuoi scritti. Buona notte

 Angelo Ricotta - 29/01/2018 20:19:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@Franca Colozzo
Non si può rinunciare a discutere di certi temi paventando, secondo me irresponsabilmente, gli spettri del passato. In questo modo i problemi comunque restano e anzi si incancreniscono.
Il controllo demografico sarà necessario altrimenti questo pianeta diverrà invivibile.
Riguardo alle altre tue considerazioni, che evocano la teoria degli antichi astronauti, devo confessarti che io sono molto scettico. Su sky trasmettono continuamente documentari in merito ma le "prove" riportate sono inconsistenti per me. Credo che faremmo meglio ad applicarci più intensamente alla scienza "normale". Se c’è una possibilità di salvezza è solo in questa. Per il resto del diman non v’è certezza!

 Angelo Ricotta - 29/01/2018 19:59:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

I commenti sono stati cancellati prima che potessi leggerli. Per fortuna che li avevo tutti nella mia casella postale. Avete proprio sangre caliente! Se fossi un vampiro ne sarei inebriato.

Qualche risposta.

@Raffaele De Masi
Il dibattito dei pesi da attribuire al patrimonio genetico e all’ambiente credo sia ancora in corso. Ma ho l’impressione che i genetisti non prevenuti da motivazioni religiose propendano nettamente per una maggiore importanza del patrimonio genetico. A complicare le cose però ci si è messa pure l’Epigenetica che recupera, anche se su un altro piano, le idee di Lamarck. Comunque sia sono fermamente convinto che la conoscenza genetica (come tutta la scienza) deve progredire senza limiti posti da pregiudizi ideologici.

@Klara Rubino
Come al solito credi di cavartela con qualche battuta offensiva apostrofando chi non la pensa come te quali "privi di etica" (ovvio la tua etica) e "non intelligenti a sufficienza". Così ti ergi a giudice assoluto delle altrui capacità e convinzioni. Buon pro ti faccia. Questo tipo di commenti è inutile per un serio dibattito.

@Quattrostraccisullapelle
Francamente non sono riuscito a capire l’attinenza delle tue obiezioni con il mio discorso.
Che c’entra "intuitivo senso del limite"? Ho parlato di scelta del partner migliore.
Per quanto riguarda la plurifattorialità nello sviluppo dell’individuo ho già risposto a Raffaele De Masi.
La tua definizione di eugenetica è inutilmente riduttiva. Non vedo alcuna ragione sensata per cui non si possa applicare alle "opzioni singolari e naturali". Inoltre la ricerca dell’omogeneità di censo è un’ovvia forma di selezione eugenetica. Che poi funzioni o meno è un’altra storia, ma tale è negli intenti. Non ho parlato di "necessità naturale" dell’eugenetica ma di scelte in tal senso. Non vedo che c’entri "l’ascendenza ideologica e culturale": l’ingegneria genetica si occupa di migliorare la natura umana allo stesso modo della selezione naturale. Non vedo per quale ragione quest’ultima debba essere l’unica abilitata a questo scopo, a meno che non si creda che essa sia il progetto di Dio. Ma Dio è un’ipotesi non una certezza e personalmente non credo nella sua validità.

Poi il dibattito iniziato in modo così promettente è degenerato nelle solite accuse di nazismo e razzismo che sono un modo sicuro per mandare tutto in rissa ed evitare un confronto razionale su questi temi. In tal modo gli eventi faranno a meno del nostro contributo e procederanno per la loro strada nostro malgrado.

 Franca Colozzo - 29/01/2018 19:40:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Condivido la tua preoccupazione per il destino dell’umanità, in cui le disparità economiche aumenteranno a fronte dell’allargamento della forbice tra ricchi(ristrettissima minoranza) e poveri (stragrande maggioranza).
Penso che l’"Eugenetica" risusciti in qualche modo gli spettri del nazismo e, pertanto, faccia paura alle masse.
Mi chiedo se i governi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina saranno mai in grado di effettuare un controllo demografico serio.
Su quali basi scientifiche poi? Non è da escludere che qualche clone umano sia già in giro. Chissà! Forse siamo noi stessi cloni o esperimenti fatti in provetta in un passato remoto, camuffato dalle varie religioni monoteiste attraverso manipolazioni della Bibbia. Lo stesso Darwin ha cercato di ricucire il gap tra l’Homo Erectus e il Sapiens Sapiens, anello ancora mancante. Perlomeno è strano il salto evolutivo che si è verificato in tempi troppo brevi per essere del tutto comprensibile.
L’uomo potrebbe rappresentare un esperimento veramente mal riuscito, considerando i disastri che ha combinato sulla terra, l’efferatezza che ha perpetrato nei secoli e l’avidità superiore a qualsiasi altro animale. Chi può essere in grado di condurre nel futuro un’eugenetica etica, ammesso che possa dichiararsi tale? Chi controllerebbe il controllore?

 Angelo Ricotta - 29/01/2018 15:30:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Una società per poter esistere deve darsi delle regole. Chi le viola viene punito, come sappiamo, anche con la prigione, magari a vita, e in certi stati persino con la morte. Ogni società si dà le sue di regole, spesso in contrasto con quelle di altre società e variabili nel tempo, come la storia insegna. Non vi può essere nulla di assoluto nelle regole delle società umane. Le regole, per definizione, coincidono con l’etica di quella particolare società. Per il resto dipingevo un quadro, del presente e ancor più del futuro, che secondo me è molto realistico. Il controllo genetico, che ci piaccia o meno, dovrà essere senz’altro attuato dai governi futuri per poter tenere a bada una popolazione mondiale che cresce in modo abnorme e male: nel 2050 si ipotizza che saremo vicini ai 10 miliardi di persone per la maggior parte asiatici, africani e latino-americani con un livello economico molto basso. L’alternativa al controllo sarebbero ferocissime guerre che potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza stessa del genere umano.