Klara Rubino
- 12/08/2018 18:28:00
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Grazie Giovanni e Salvatore, gentili e stimati amici e colleghi! Perdonate la mia assenza, sono rimasta concentrata sul testo perché sentivo che avevamo ancora molto da scambiarci! Infatti lho riscritta e grazie ad Holderlin ho dato un nome a quel vento: Borea.
Brillanti ceneri sospira coinvolto per dispetto dai mille grilli del ciel; tentava da ore una passeggiata, fino allo scrigno delle ispirazioni. È graffiato ha ammaccature: schiamazzi notturni virano ubriachi.
Ecco che quelle vele ne sono uscite! Ora falangi dun quieto falò.
E incurante scorre percorre trascorre Borea batton lali le foglie dellalta palma
segretamente un coperchio cade
su questo Calderone dove i desideri spirano. Sotto la mutata luna dentro una notte dagosto
il rumore di un tir monotono: gemo, pesante pensante.
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Salvatore Pizzo
- 12/08/2018 03:46:00
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La trovo bella e fresca, di unimmediatezza che coinvolge, suscitando delle riflessioni, al riguardo della ricerca dispirazioni, quando tutto intorno sembra negarle. Allora, quasi in gesto di sfida, si decide di fare sì che lispirazione ce la diano proprio i disturbatori della"quiete poetica". Cosa possibile farne versi, di ciò, solo che si sia davvero bravi e sensibili. E tu lo sei e molto.... complimenti
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