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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
I poeti e la crisi

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 Nicola Romano - 04/02/2016 21:19:00 [ leggi altri commenti di Nicola Romano » ]

Sento di elogiare, in prima istanza, l’iniziativa e l’operatività di Giovanni Dino, il quale si è relazionato con tenacia sia con i 179 poeti di tutta Italia che hanno aderito al progetto e sia con le altre decine di poeti che, inseguiti fino all’ultimo, non hanno poi ritenuto di aderire. Un lavoro, il suo, davvero massacrante che gli rende senz’altro merito. A parte i contenuti e le forme di linguaggio che si sono rivelati davvero variegati e interagenti, il volume, piaccia o no, rimarrà da testimonianza per questo particolare e stizzoso periodo che ancora non lascia immaginare la sua fine. Anche se su tutte le vicende negative deve svettare sempre la speranza, alcune voci - secondo me - hanno perso l’occasione per rivoltare come un calzino questa attuale realtà costruita sull’insipienza e sull’ingordigia umana, per gridare l’indignazione a livello carnale che ci prende in forma diretta o trasversale. Perchè il poeta, in talune circostanze, deve sapere mordere...

 Marco G. Maggi - 02/02/2016 17:53:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Ho avuto modo di partecipare, tra i tanti nomi noti e meno noti, a questa antologia che trovo veramente di interessante sia per i testi proposti che per l’impegno profuso da Giovanni Dino nell’unire tanti voci poetiche anche molto diverse tra loro. Ho apprezzato la recensione di Anna Maria Curci a cui vorrei solo aggiungere un particolare non del tutto insignificante. L’input che ho ricevuto, e credo che sia stato dato a tutti gli autori presenti, non era, in realtà, di scrivere sulla crisi, quanto meno, non di dare solo un messaggio negativo, non farne un piagnisteo. Quello che l’antologia cercava ed è riuscita a dare è la testimonianza di un messaggio di speranza, quasi un grido di riscossa. Ed è qui che il compito era particolarmente arduo: scrivere sugli effetti devastanti della crisi,elencarne e denunciarne cause ed effetti sulle nostre vite, era in qualche modo, mi si passi il termine, abbastanza semplice. Agli autori, da come ho interpretato io, veniva chiesto di dare un messaggio moralmente forte che esaltasse la poesia e l’arte, intese come crogiuolo di valori umani, personali e sociali, come plausibili punti di partenza per la rinascita, soprattutto umana, che questa crisi deve è può provocare. La poesia è potente, la poesia come espressione eccelsa dell’anima può essere un’ancora di salvezza contro il grigiore che ci sovrasta, in parole povere non lasciamo che la crisi abbia il sopravvento sul nostro essere umani, ma cerchiamo di restituire ai nostri cuori quegli ideali di solidarietà, uguaglianza e libertà che soli possono dare la spinta per uscire da una crisi che è, oltre che economica, soprattutto una crisi di valori e morale.