LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo proposto da Pietro Menditto
Due poesie

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

 

ESULE

Non è qualcosa, non è qualcuno
ciò che ieri forse ti ha lasciato.
Non è qualcosa o qualcuno ciò che oggi
ti ha abbandonato qui al tuo destino.

E' la vita stessa, questa luce
col tuo volto così poco sostanziale.
E' l'esatta carenza di luogo
del tuo corpo posato qui su una sedia.

E' l'aria, una fuga di nuvole
sulla rètina di un cieco, è questa
perpetua durata, in mancanza di respiro
divisa in misure e tempi.

E' la vita stessa, questo tremore
che ti possiede, questa trama che sei tu.
E' questa vita stessa che oggi
ti lascia solo con il tuo peso specifico.

E' l'oggi con tempo da cani e carne umana,
l'eterna febbre nella testa, la tua bestia.
E' soltanto la vita stessa che oggi
ti ha consegnato qui al destino.



 

 


DUPLICITÀ

Essa è il letto che non mi lascia sognare,
la prima colazione, impossibile a inghiottirsi.
E' il bacio del risveglio che così caramente mi sfigura
e sfiora un morire che devo imparare.

Io sono il suo uomo che ha perso la solitudine
e, diventato solo nella sua duplice essenza,
si infatua di sé, ambivalente, insicuro.
Essa è la ferita sanguinante che mi può guarire.

E' la luce che mi priva della luce.
E' la via, che mi sbarra il cammino.
E' la casa che mi aliena dalla casa
e mi imprigiona all'indirizzo che le dico.

  Cristina Bizzarri - 25/09/2013 17:38:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Bellssime. Piene di contrasti e di fughe. Come di chi è sincero fino al punto di farne poesia.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.