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Brina ancora sulle Gemme di Lago

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Brina ancora sulle gemme di lago  

 

Siamo come i due occhi di un bel viso bizantino

Entrambi aperti con lo sguardo nella stessa direzione, lì, davanti, alla stessa distanza,

Come un campo arato con cura dal contadino che prepara la semina

Per un nuovo raccolto di mais.

Siamo del lago, del Benace marino, impetuoso ed imprevedibile, come la vita sa essere.

Per tutte le volte che ancora

Sarà necessario togliere la brina dall’architrave

Della nostra vita

Che rende di ghiaccio una parte dei nostri sentimenti

Per imparare ad amarci meglio

Io ci sarò.

Come il contadino spera che le gazze non scendano a mangiare i suoi semi

Io spero che non siano piu’ ragioni alla collera fra di noi.

Risorgere.

Sento che la mia vita attende ancora risposte

Mentre ti vedo come mia madre reclinata a cucire

E non voglio vivere per il pane o per un piatto di pasta

Ma per un arcobaleno di gioia che squarci le tende

Sui nostri sguardi.

Come la gemma in attesa di diventare frutto

Trepida per evitare le brume di una prima – vera

Quanto vorrei fuggire per sempre dall’ombra,

Dall’ondeggiare dei sentimenti! A volte sono

Velo, a volte mi veste la luce.

Voglio volare, non voglio morire prima di sbocciare.

 Leonora Lusin - 22/02/2017 13:31:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Forse non sarà una poesia compiuta ma è bellissima da leggere e molto dice di chi l’ha scritta...L’ho molto apprezzata.

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