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al testo di Fiammetta Lucattini
Incorregibili partenze
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Chissà perchè i vecchi non hanno mai voglia di partire? Se ne stanno seduti, sotto la pensilina, guardandosi lentamente attorno e non riesci a persuaderli che quello adocchiato è un binario morto, buono solo per i vagoni dismessi e per il sonno sguaiato di qualche barbone. Ti chiedono qualcosa da bere ma, accidenti! Tu sei in ritardo, hai sempre da fare e ti affanni imprecando con un bicchiere di minerale in una mano ed un cappuccino macchiato nell'altra scoprendo, alla fine, che il tuo vecchio aveva voglia solo di un cornetto caldo. Scoli, a denti stretti, acqua e cappuccino, riguadagni il baretto della stazione e rimedi, impastata di imprecazioni, una brioche rinsecchita. I piedi ti bruciano, il respiro è stirato, la voce s'impaccia roca ma il tuo vecchio non è più sotto la pensilina. Ti guardi intorno stordito, inghiotti una parolaccia che sa di bestemmia repressa e capisci che il suo treno, una buona volta, è partito. Non rimane altro che impiastrarti di lacrime e contemplare, attonito, la solitudine dei tuoi giorni futuri, zeppi di impegni, vuoti di rabbia e d'amore che, poi, sono la stessa cosa.
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