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al testo di Adielle
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Mi lascia asciutto come un fuso di pietra il tuo filato di candore a sbalzi di vette eppure ricordo che stimammo fosse comodo non scalare la cima del nostro amore prima che si fosse sciolta la neve. Ma tu stai e sei qui, non altrove a separare da te la porzione che mi rimane tra le mani che porto al volto dopo averti toccata affannosa ricerca di una tana che m'appartenga oltre il lascito di una scia illusione sensibile di altri piani. In cerca di una radiazione che persista alleno la mia vista agli sbalzi d'umore le tue forme nell'ombra dei ricordi producono risultati convincenti e sogno ad occhi aperti con la passione degli archivisti: i seni , il collo, le cosce, i capelli tutto nello scaffale degli addii prima che mi svegli ad occhi chiusi e cerchi di riconoscerti soltanto dalle fusa come quegli assaggiatori di vini bendati in televisione ma senza alcuna perizia o adesione al palinsesto. Semplicemente desisto, cosa fare adesso? E' solo lunedì e nessuno sa che io vivrò senza di lei. |
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