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al testo di Adielle
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La foglia viva a foglia morta questa falce di Luna che non taglia il doppiofondo dei tuoi occhi perchè si spanda il grano a mezzogiorno in pensieri da legare con lo spago tutti chiusi in un abbraccio che non tenga conto della stagione che passa se non per cantare le canzoni di una volta quando la mietitura implicava una preghiera collettiva e sacrifici per la Luna da ulularle addosso come lupi di frontiera con un piede in paradiso e una zampa sempre nella fossa.
Sorridimi così come spiga al vento. Non ti trattengo a più non posso.
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