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al testo di Amina Narimi
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Spietato come un colibrì dissangua in luce nuda tanto rapido difende -all'infinito battito d'ali- in battaglia l'amore
perfetta al fiore. immobile di petto vola nel dolore nella nostra bocca. stretta a riplasmare impronte con la cera
e dona, nello scarto, la prossimità il contatto "non-finito" come dell'Artabano a Dio.
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