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Voleva tenere per lei

Sono passata nel tempo

di due vetrine all’ingresso

bussolotti di sabbia, le forme dei sassi

dei cristalli di metà mondo

ogni suono caldo Nei calici

fragili  dita ridisegnavano

l’uno nell’altro –loro-

viaggiando.  Lui ha raccolto

meno mari di bicchieri

Lei viaggiava di più.

 

Prima della cucina

abbiamo pianto

dentro l’ombra

più ampia  del mare

terribile più dei vetri rotti

verso il mondo

dell’Altro Lato.


Implora una voce. Una breve

moratoria nella tiepida sorgente

coi pesci rossi umida e segreta

tra il canneto. senza altra pena

un appiglio :

-potremmo andare Noi

a prendere la sabbia  che manca

dai luoghi dei bicchieri dell’Est-

 

Ho sognato tua madre -sai-

di farmi trovare  per primo

con le pietre migliori negli occhi

all’ultimo viaggio  

volevo tenere per Lei …

 

Non saremo mai pari. Ingannava

il tempo che resta nel viso

mettendo avanti  la sua bellezza

guerriera al dolore

tintinnante là fuori. al freddo.

 

Col cibo semplice delle mani

oggi

per qualche motivo ti ho trovato

a Istanbul- ci siamo immaginati-

abbiamo preso Fiato.

 

 Ann - 24/07/2013 10:37:00 [ leggi altri commenti di Ann » ]

LEGGERTI,
MI EMOZIONA SEMPRE
CIAO AMINA

 Loredana Savelli - 18/07/2013 15:24:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Riletta col chiarimento è ancora più bella.

 amina narimi - 18/07/2013 15:09:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

Hier sono andata a trovare mio padre. All’ingresso di casa ci sono due vetrinette che si fronteggiano: nella prima i sassi e tutte le sabbie dei mari, nell’altra la raccolta di millemila bicchieri e calici di metà mondo di mia madre. Viaggiavano sempre assieme tranne per quei paesi dell’Est che mio padre non ha mai voluto visitare; sembrava volersi come scusare di quella "mancanza" incolmabile...

Grazie Nando e Grazie Loredana

 Loredana Savelli - 18/07/2013 14:54:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

C’è una narrazione, ma soffusa di nebbia e di nostalgia, con personaggi che si rivelano da certi gesti e da certi particolari, ma non si riesce ad afferrare se siano vivi o morti. In ogni caso leggere è una sfida e un’emozione, certi dettagli logistici rendono vivido il "racconto", evocando un preciso contesto.
Ciao Amina!

 Nando - 18/07/2013 14:45:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Bella tutta la poesia, con venature di dolore; mi sembra con un tono più narrativo delle altre e con la fascinazione dei versi finali, che "catturano" il lettore con quel nome di città: Istanbul.

"per qualche motivo ti ho trovato

a Istanbul- ci siamo immaginati-

abbiamo preso Fiato."

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