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al testo di Amina Narimi
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Fu un atto di silenzio, un gesto d'ammirazione di fronte all'abisso del mistero, come a ricevere il potere di sospendere la domanda con le mani piene di lettere persiane volevi costruire la nostra casa di sostanze viventi, le porte di musica, un luogo nel quale congiungere le verità e le illusioni.
La strada era l'acqua, a ricevere la voce non siamo immortali ma eterni nel lago profondo di vibrazioni dei seni infiniti della natura
Ricordi quando di fronte al tuo quadro noi stessi eravamo la fuga? Un corpo interiore di palpebre tagliate camminava realmente e portava la luce mostrando la bianchezza delle ossa. Era vero:> Le ossa fioriscono, la visione in sé le cresce, rotolando come le cinque magilloth ed ora.. stendi il tuo mantello con l'azzurro dentro dormi sull'acqua con me dov'è limpida canto il canto di Ruth:
una ghirlanda di frammenti ci riporta all'origine, un alfabeto si diffonde nel lavacro con tutta la forza vasta e terribile preparando il natale sempre più ciò che è vero, che scorre le nostre membra intorno al falò.
Vedremo con le mani nel pozzo originale fiorire un gambo verde all'incontrario nel ricordo della luce, nel possibile che sogno faremo contatto con l'eterno, dove siamo nati prima-nel movimento della quiete- mangiando il sole, e il suo splendore e la luce della luna. Vedi quanti buchi ci siamo fatti ! dove passano le cose che accadono nello spazio vuoto della fessura, tra il nulla e un altro nulla, noi danziamo su quell'orlo! per finire il ciclo del samsara ci vestiamo così, coi cinque colori, col mandala che hai disegnato per noi e la forza, forte di ogni forza, rovescerà l'8 sul cappello del bagatto fermando le scimmie da un ramo a quell'altro e il karma alla vita.
Ohh.. non costruiremo più una nuova casa, per ottenere il silenzio, scorgendo il divino che è in noi, costante dimora, col matto cammineremo, col fagotto del coraggio, nella libertà perfetta e spaventosa dell'andare avanti, testimoni, tra zolle di terra, di pietre d'oro, non suscettibili di bellezza, formando una corona, un esercito di figli della luce.
Non ci sono riti sufficienti di soccorso. Siamo completamente soli e onde...
solo se ti giri, se mi guardi, faccio corpo se mi perturbi in tutto l'universo ti tocco, nell'istante infinito di distanza, per mettere insieme tutte le scintille dei frammenti degli specchi, per rendere, nelle mani di sofia, quel sorriso uno e testimone, dissolvendoci soltanto nelle radici della sua natura.
https://www.youtube.com/watch?v=sS-kY1hBl90 |
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