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Maggio

(Da "La via della seta/e parte II" Ladolfi Editore)

 

M A G G I O
IL PARADOSSO DI SCHRÖDINGER
a Giovanna

Parole ondeggiano nell’aria
come folaghe sul ciglio dello stagno
poi nel canneto d’improvviso
si scagliano per nidificare

Di chiazze viola si tinge
lo sterrato dei penta - bilobati
petali dei fiori della malva
e cespi di margherite gialle

M’ama - non m’ama …
Due piccole dita sfogliano
impazienti le corolle
M’ama - non m’ama …

Sfrecciano lucertole eccitate
arraffando formiche
Sul muro un gatto al sole
Minuscole lumache sugli sterpi

M’ama - non m’ama …
cantilena irremovibile la piccola
stringendo fiorellini fra le dita
Di falchi neri rombano le piazze

Un treno sferraglia di passaggio
Brucia ancora Damasco ?
Kabul muore? A Il Cairo s’ammazzano?
S’accampa tra le rose un altro maggio …

M’ama - non m’ama …
canticchia tremolante la bambina
accucciata tra i fiori
e giochi di farfalle fra le trecce

Dal cielo le aquile sorvegliano
caprioli ipnotizzati sulle rocce
Dalla scarpata spiovono ginestre
Scroscia dal costone una cascata

M’ama - non m’ama …
S’affanna nel conteggio la piccina
sommersa ormai dal giallo
fino alle ginocchia

Nell’ombra c’è qualcuno
che spara o ch’è sparato
o arde come torcia nella notte
o si torce appeso con il cappio al collo

Avanti e indietro svolazzano le api
dai fiori fino al favo
Sotto le pietre sbadigliando
dal letargo si destano le vipere

Si scuoiano da vive le fochette ?
Un colpo secco al collo delle cavie
ma talvolta qualcuna
sfugge sanguinante alla mannaia

Per te un ibisco rosa - figlia -
disperata per la tua imperizia
Mistero della luce : brucia e non
acceca Damasco che s’offusca

I nostri giorni - petali scanditi
ad uno ad uno dalla lontananza
- non posso più tacerne ora -
con il cuore nel cuore

C’era una volta … C’erano un cane
un topo un’oca un passero tre rane
In bare di cartone nel freddo
della terra li abbiamo sotterrati

Schrödinger dal mantello albicocca
pure è da un’altra parte
e non sappiamo dove fa le fusa
o intuisce catastrofi

E non ci è dato di sapere se è vivo
o morto o vivo e morto
contemporaneamente … Anche la sua vita
è una scatola chiusa impenetrabile

Ora la tua mano sfoglia le foglie
dell’acero maestoso del giardino
talvolta nella neve
tal’altra nella solitudine

Dalla finestra entra un breve sole
a carezzare i gatti sulle tue ginocchia
oppure s’affaccia uno scoiattolo
o ti sbircia una coppia di procioni

Anche i tuoi sogni
come rubini blindati in un scrigno
danzano fra le nubi
e non temono altezze o precipizi

Ma non si priva maggio del maestrale
e ancora scuote l’argento degli ulivi
e l’erba nuova e le corolle viola
e accende granate nelle piazze

Sapessi … ! Come tacerne  ?
Qui negli slarghi si levano patiboli …
C’è grande confusione per le strade
di scavi e recinti e di rifacimenti …

Io sfrondo ancora margherite :
enumerando ad uno ad uno
i petali del tempo che mi resta
erro i totali con grande maestria

Senza pudore alle voglie del grembo
ancora m’abbandono ?
Nella mia bacheca io sono pressoché morta
ma pure viva - contemporaneamente

e non m’importa dell’atomo casuale
che mi truciderà all’improvviso
senza anestesia lasciando
solo il cuore a martellare all’infinito

Viviamo a volte vite
che non sono nostre - acquistate
a due soldi su un banco del mercato
e indossate per un giorno solo

Non io - che vivo vivendo la tua vita :
come criceti sulla giostra - figlia -
nessun abisso o giro sulla ruota
le ali ci spaurisce

Nel tempo che s’incurva
ancora fioriranno margherite
che di giallo tingeranno le tue mani
e le tue gambe fino alle ginocchia

Anche di storie come queste
altre ce ne saranno :
fra calcoli errati tumulti e indecisioni
tante resurrezioni come la fenice

Forziere di Bellezza la tua vita
fino a quando le dita
i petali di un fiore sfoglieranno
T’ama - non t’ama - T’ama !

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