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Tutti pazzi per il Corona...

Non si sente parlare d'altro, se non del Corona della situazione, no questa volta non si tratta di Fabrizio Corona, ma di quell'intruso che ha creato nella sua infima grandezza la corona più temuta del pianeta. Si è incoronato da solo dicendo: Dio me l'ha data e guai chi mi tocca, e sì, proprio così! Anche Napoleone disse pressapoco la stessa frase, di quando porse sul suo capo la corona d'imperatore, ed anche lui era uno piccolo di statura, ma grande nella sua impresa... e disse appunto riferendosi alla corona: Dio me l'ha data e guai chi me la tocca! Questo è il punto di forza di chi ha il potere, ma ancora più potente è chi fa del suo potere un'arma a doppio taglio come nel caso di questo Coronavirus imperatore anch'esso, poiché utilizza l'imperativo per dettare le sue regole, che sono eseguite dai media, tramite: L'informazione!
Se ne parla ormai da un mese in ogni angolo di strada, in ogni trasmissione televisiva, in ogni pagina di giornale,in tutti i luoghi in tutti i laghi, direbbe Valerio Scanu, purché se ne parli ... ma come tutte le cose, quando se ne parla troppo diventano virali e ciò che si sta propagando, non è il Coronavirus bensì la Virusmania! Una forma di contagio molto più contagiosa dello stesso Coronavirus. Quando esco e vedo le persone come si guardano, quando una persona tossisce è da filmare, perché sembra che il terrore si personifichi nello sguardo dei passanti che, come spinti da una forza invisibile, si spostano a una velocità supersonica in altra direzione.
Anche se poi, la persona ha tossito perché stava bevendo e gli è andato di traverso un sorso d'acqua.
Ecco il virus della paura è molto più virulento di ogni altro virus.
Quindi penso che il Coronavirus, certo non bisogna sottovalutarlo ed è giusto che sia così, che chi è entrato in contatto con zone infettate rimanga lontano e si sacrifichi per due settimane, che poi non è un sacrificio, se si possono ridurre i contagi.

Anzi, ben vengano persone rispettose della vita altrui e non commettano imprudenze inutili a discapito della salute pubblica, vecchi e non, anche perché sono troppe le volte che si annunciano morti per il virus, dicendo: i morti sono tutte persone anziane e a rischio con patologie pregresse, come per dire non sono giovani quindi possono morire, tanto erano già deboli e quindi detto in parole spicciole: chi se ne frega!
Questa cosa la trovo di una sgarbatezza tale che mi vien voglia di dire a chi annuncia con nonchalance e senza un minimo di rispetto per chi ci ha rimesso la pelle:guarda che può capitare anche ai tuoi parenti anziani, annuncia la notizia con un po' più di rispetto e non con un tono come se si annunciasse un'asta per vendita di oggetti vecchi e senza gran valore di cui ci si è disfatti, perché tanto hanno vissuto il loro tempo...
Comunque, facciamo meno propaganda e più attenzione ai nostri comportamenti, che a volte feriscono più di qualsiasi altra malattia e lanciano messaggi sbagliati a chi sarà la società di domani che avrà bisogno di molto più umanità e amore per il prossimo se non vuole sparire dalla faccia del mondo.

 Anna Giordano - 17/03/2020 00:34:00 [ leggi altri commenti di Anna Giordano » ]

Questo pensiero l’ho scritto il primo marzo, ma già in gennaio ho preso sul serio la notizia di quando la notizia del virus è stata resa pubblica dalla Cina. Non ho paura ma sono prudente e per cui ho subito preso le misure nel restare lontana dai luoghi affollati quando ancora tutti non prestavano attenzione alle notizie che giungevano dalla Cina, pensando che fosse solo una semplice influenza, d’altronde come è stata definita in spot televisivi da parte del governo. Tante parole, contraddizioni, smentite e diatribe tra gli uni e gli altri senza prendere intanto provvedimenti fermi quando a Codogno è scoppiato il Corona Virus. Se avessero chiuso subito la zona come poi hanno fatto dopo solo due giorni, penso che si sarebbe ridotto drasticamente il contagio, bastava guardare il modello cinese. Ma di errori ne fanno tutti e ora paghiamo il risultato. A momento dato mi è venuto in mente di scrivere qualcosa in proposito, anche se può sembrare leggero quanto ho scritto, penso sia qualcosa che racconta la leggerezza, inizialmente, con la quale è stato affrontato questo problema che per finire è diventato mondiale.Inizialmente ancora in tempi non sospetti, avevo capito, pur non essendo una virologa, ma l’esperienza vissuta in bassissima età nel 57 quando ci fu l’epidemia della influenza Asiatica di cui serbo un ricordo vivido malgrado i miei pochissimi anni di vita, della forte febbre durata settimane per tutta la famiglia, e la perdita di una mia sorellina di 5 mesi, oltre ai dolori e debolezze, al gusto amaro dei cibi, che ancora ricordo... mi hanno fatto temere questo virus sin dal primo giorno in cui ho saputo della sua esistenza, anche questo proveniente dall’Asia. Immagino tutte le famiglie che hanno perso i loro cari. Io sono in casa ben prima di quando il governo lo ha decretato, non esco ormai da 15 giorni e non capisco che ci siano ancora persone che, malgrado, ci sia un regolamento da rispettare, non rinunciano a fare la passeggiata, senza sapere che mettono in pericolo anche gli altri. Buona e serena notte, Grazie Arcangelo.

 Arcangelo Galante - 10/03/2020 11:38:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Gentile Anna, credo che occorra mantenere lucidità e positività nei confronti di un’emergenza che, anche la nostra regione, la Lombardia, si sta trovando a fronteggiare, proprio in questi giorni.
E parto da stamattina, dove il cielo di Crema pare letteralmente trovarsi sotto una minacciosa nuvola nera, colma di cattivi presagi per gli abitanti del luogo.
Malgrado io possa condividere appieno le molte considerazione pubblicate, non ti nascondo d’essere preoccupato a causa dell’atmosfera d’intensa, ma specialmente pesante, tristezza che avvolge il territorio cremasco, senza dimenticarmi di quanto sta accadendo nell’intorno.
Con grande dolore, desidero comunicarti che, oltre al terrorismo psicologico indotto dai mass-media nel diffondere lo spinoso momento che stiamo attraversando, questa cosiddetta “guerra batteriologica”, sta gradualmente eliminando il buonsenso della stragrande maggioranza della gente, incapace nel gestirla.
Oltretutto, i tempi di recupero “salutari” alla ripresa delle relazioni collettive e quindi allo spessore “civico”, sono realmente difficili da individuare, vista l’estensione epidemica nei vari territori.
Inoltre, il problema, non è di facile soluzione!
Con tutto il cuore mi auguro che si riesca a contrastare la diffusione dei due virus: quello battezzato Corona e quello mentale, di una lampante impreparazione individuale e sociale, che getta ogni essere umano in uno scoramento profondo, ma soprattutto nella paura di non superare il nemico Covid-19.
Mi spiace veramente, se è poco, quello che ho scritto ma, resto silenzioso, pur se non vinto, dinanzi ad una inaspettata criticità globale per gli eventi che preoccupano il comune benessere.

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