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al testo di Franca Colozzo
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A Dio che non ascolta il dolore umano perdono chiedo nelle notti trascorse a fissare fantasmi muti lungo i muri strisciare. Perdono imploro per tutti i morti in fuga da guerra e fame or nell’urna del nostro mare, un tempo di popoli culla, sepolcro senza nome, tomba ignorata senza consolazione. C’è chi piange, urla e geme e chi una preghiera eleva al cielo, fasciato da talare bianca di pace. C’è chi tace chiuso nel bozzolo d’un egoismo rapace. A Dio perdono imploro per tutte le anime pure, povere creature in balia del fato: per tanta empietà non c’è soluzione, non c’è ragione. Dio tace e ignora le sue creature, l’un contro l’altra armata, cannibali di poche ore di vita. Dio non ascolta e tace e il male non dipana, pur se una prece mi conforta ognora. |
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