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Gaza: Una donna ribelle

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Yasmine Harmoush is a literary writer from Lebanon, her hometown is Safira, Dinniyeh. She is 35 years old. Her book entitled (Jasmine)  includes flirtatious texts and also talks about social issues.

She graduated from the Lebanese University with a specialty in experience and review in financial accounting.  She has been writing poetry for 14 years. She had eagerness and inclination to write whatever revolutionary or poetic feelings were running through her...

 

  GAZA

 

خُلِقَتْ مِنْ رَحِمِ أمَّةٍ مُتَجَمِّدَةٍ 
كَتُحْفَةٍ لُغَوِيَّةٍ 
عَنْ سُطُوْرِ المُحالِ مُتَفَرِّدَة ... 
قَوامٌ ممشُوْقٌ 
يَعلُوْ قِمَمَ الكِبْرياء... 
وغَدائرُ شَعْرٍ غَجَرِيٍّ 
تَنْسابُ معَ الحُرِّيَّة ... 
أنْفُها كَشُمُوخِ 
زُبَيْدَةَ العَبّاسِيِّة... 
شِفاهُ ثَغْرِها خَمْرِيَّة 
كَصَرَخاتِ الحَقِّ 
المُدْمِيَةِ العُنْفُوانِيَّة ... 
عِطْرُها مِنْ زَهْرَةٍ بَرِّيَّة
قَدْ كَسَرَ عُنْقَ الزُّجَاجَةِ والعُبُوْدِيَّة...
لا تَتَعَثَّرُ خُطاها 
وإنْ مَشَتْ دُوْنَ نِعالٍ 
على أرضٍ زهْرِيَّة .. 
امْرَأةٌ كالبَدْرِ واضِحَةٌ جَلِيَّة 
ومُضِيَّئةٌ في الليالي القَمَرِيَّة... 
لا تَقْبَلُ الضَّيْمَ صَلْبَةٌ أبِيَّة.. 
ثابِتَةٌ كَجُذُوْرِ الزَّيْتُوْن 
وعِنْدَ تُرابِ أرْضِها راسِخَةٌ قَوِيَّة ... 

@ياسمين عبد السلام هرموش

 

***

 

     GAZA

  

Una donna ribelle

Creata dal grembo di una nazione congelata

Come un capolavoro linguistico

Oltre le linee dell'impossibile, unica...

Una figura ben proporzionata

Che s'innalza alle vette dell'orgoglio...

E ciocche di capelli gitani

Che scorrono con libertà...

Il suo naso s'innalza all'orgoglio

Di Zubayda al-Abbas...

Le sue labbra sono rosse

Come le grida della verità

Piene di ribellione violenta...

Il suo profumo sa di  fiore selvatico

Che rompe il collo della bottiglia e il convenzionale...

I suoi passi non inciampano

Anche se cammina a piedi nudi

Su un terreno fiorito...

Una donna come la luna piena, limpida

E luminosa nelle notti di luna...

Lei non accetta l'ingiustizia, ferma 

E forte come le radici dell'olivo

E saldamente radicata nella sua terra... 

Translated by @Franca Colozzo

 

 

        GAZA

 

A rebellious woman

Created from the womb of a frozen nation

Like a linguistic masterpiece

Beyond the lines of the impossible, unique...

A well-proportioned figure

Rising to the peaks of pride...

And locks of Gypsy hair Flowing with freedom...

Her nose rises to the heights of pride

Of Zubayda al-Abbas...

Her lips are red

Like the cries of truth

Full of rebellious violence...

Her scent from a wildflower

Breaking the neck of the bottle and the conventional...

Her steps don't stumble

Even if she walks barefoot

On a flowery ground...

A woman like the full moon, clear

And shining on moonlit nights...

She doesn't accept injustice, is steadfast

As solid as olive roots

And rooted firmly in her land...

Translated by @Franca Colozzo

 

 

 

 

 Franca Colozzo - 15/04/2024 00:17:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

This poem talks about GAZA which is compared here to a beautiful rebel woman who fights against a cruel and dreadful reality.
The escalation we are witnessing in these days of April in Gaza, together with the frightening threat that the ongoing crisis between Iran and Israel will spiral into madness, seems to dissolve into a melody where even crying dissolves into luminous images.
The Lebanese author, well known not only in Arab countries, finds in metaphors a shortcut to depict what GAZA was and no longer is.

 Franca Colozzo - 15/04/2024 00:14:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Questa poesia parla di GAZA che qui viene paragonata ad una bella donna ribelle che lotta contro una realtà crudele e macabra.
L’escalation cui stiamo assistendo in questi giorni di aprile in Gaza, unitamente alla spaventosa minaccia che la crisi in corso tra Iran ed Israele si avviti in una spirale di follia, sembra sciogliersi in una melodia dove anche il pianto si dissolve in luminostiche immagini.
L’autrice libanese, molto nota non solo nei paesi arabi, trova nelle metafore una scorciatoia per raffigurare quella che era e non è più ormai GAZA.

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