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Lettera a Calipso

 

 

Scrivo a te, maestra e testimone                                                            

dell’arte del congedo                                                                               

- lieta dignità a filo del dolore -                                                   

sorte e solitudine intessendo.                                                                

 

Scrivo a te che stai sola                                                                          

nel segreto grembo delle cose                                                               

nel cuore remoto della rosa                                                                                                       

che nel lampo dispare.                                                                                                                                                  

 

Lungi dall’isola tua,                                                                                             

lungi dai prati di sedani e viole,                                                         

nell’aspro certame che m’inghiotte,                                                                  

 

il libero pensiero nel concerto,                                                                                                  

la stella della compassione                                                                                                       

e del centro, tenace, cerco.          

 

 Annamaria Pambianchi - 23/04/2017 23:16:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Per Amina.

Questo testo risale a molti anni fa, quando cercavo una via dopo che tutti gli dei, per imperscrutabili ragioni, si erano eclissati.
Per moltissimo tempo - e fino a stasera quando leggo il tuo commento - ho trovato piuttosto oscura la genesi del testo, pur essendo consapevole che la lettera era indirizzata a una parte di me, lontanissima dalla maschera che indosso, eppure in qualche modo attingibile e dialogante.
Ci sono aspetti in ciò che scandagliamo che permangono sospesi e quasi indecifrabili, come geroglifici. Si sa, o meglio, so che sono miniere di significato simbolico, anche se si tratta di un significato straniero alle rotte più battute. Ma ci vuole un altro - nel caso che mi riguarda tu -che sappia leggere da una distanza partecipe quello che da se stessi non si è in grado di afferrare in chiarezza e sostanza. Ci vuole una persona che abbia accesso al denso linguaggio dei simboli. Con una perspicacia che - non esito a affermarlo- è dono che pochissimi possiedono, mi hai offerto una interpretazione esaustiva, completa e soprattutto corrispondente al mio sentire.
"Hai scritto una lettera al centro inaccessibile del mare, maestro e testimone, del più aperto femminile e fecondo, ti sei rivolta alla sua Unica abitante regina del centro del cuore del mare, che del centro possiede la scienza, quella che si impara al di fuori del tempo- lì in Ogigia- un luogo per conoscere e non per vivere- Calipso senza artifici ...uscendo poi di scena, silenziosamente
per seguire la conoscenza come una stella cadente,
Oltre il limite più estremo dell’umano pensiero. ... "

Senza alcuna retorica, sento di poter dire che questo tuo commento lo terrò da conto come si fa con un pane adatto alla propria fame. D’altronde esso in tutta evidenza solo in parte è il commento ad un testo.
E in fondo (anche se è arrivato del tutto inatteso) sapevo che solo da te avrei potuto aspettarmelo.
Tutta la mia stima e la mia profonda riconoscenza.

Dimenticavo: il testo sull’ontano di cui parli è pubblicato su La Recherche? E se no, come potrei leggerlo?
Un carissimo saluto

 amina narimi - 23/04/2017 17:29:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

centro del mondo Ogigia, nessun luogo è più isolato per far giungere una Lettera,nessuno più irraggiungibile, solitario e perfetto di Calipso, l’occultatrice, la nasconditrice come la chiama Pascoli, dea preolimpica che nulla aveva da nascondere tra i sedani e le viole,tra tra salici pioppi neri, e ontani- e quanto mi è caro questo albero, di cui ho scritto altrove, che porta a galla tutto quello che tendiamo a negare, l’ombra di Jung, pianta delle streghe dove dimora l’uomo rosso per soccorrere gli "umani smarriti" riportandoli alla realtà. Hai scritto una lettera al centro inacessibile del mare, maestro e testimone, del più aperto femminile e fecondo, ti sei rivolta alla sua Unica abitante regina del centro del cuore del mare, che del centro possiede la scienza, quella che si impara al di fuori del tempo- lì in Ogigia- un luogo per conoscere e non per vivere- Calipso senza artifici ( a differenza di Circe ) offre l’immortalità, fino a suggerire ad Ulisse (che non vuole essere dimenticato, che non vuole dimenticare) una rotta stellare, una mappa,tenendo sempre l’Orsa alla sinitra, verso Est, uscendo poi di scena, silenziosamente
per seguire la conoscenza come una stella cadente,
Oltre il limite più estremo dell’umano pensiero. ...
come ricorda A. Tennyson

Ti abbraccio forteMente Annamaria

 Klara Rubino - 22/04/2017 14:32:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

😎...e porta a casa!
Grazie Annamaria,anche tu!

 Annamaria Pambianchi - 22/04/2017 14:24:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Ma, Klara, perché parli di ritardo? A me preme dirti che sei una persona tutta, proprio tutta speciale. A te e al tuo gran cuore, tutti i miei più fioriti ringraziamenti....

 Klara Rubino - 22/04/2017 14:14:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Sono un po’ in ritardo,ma se non ti faccio i miei complimenti, di fronte a questa poesia, mi sento in colpa!
Di nuovo Complimenti!

 Annamaria Pambianchi - 22/04/2017 10:18:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Grazie di cuore, Giovanni, Leonora e Nando (a proposito che vuol dire ’destinata’? Vi ringrazio soprattutto per il vostro incoraggiamento di cui confesso di aver bisogno per fronteggiare lo spirito critico corrosivo che son solita versare su quanto mi riesce di scrivere.
Per Leonora: ho diversi testi sulle donne di oggi, viventi o no, scritti con il pensiero rivolto alle antiche figure femminili ( del mito, della storia o della memoria) che ci hanno preceduto e che, pur non essendo citate direttamente, rappresentano per me delle stelle polari...
Un saluto a tutti voi con spirito di amicizia.

 Leonora Lusin - 22/04/2017 08:41:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Fantastica Annamaria, ne tieni nascoste altre su questi topos della mitologia, queste figure femminili che continuamente dovremmo interrogare?

 Giovanni Baldaccini - 21/04/2017 15:58:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Ottima scrittura. Una ricerca.

 Nando - 21/04/2017 15:45:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Taglio d’autore. Destinata.

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