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al testo di Caterina Nicoletta Accettura
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Salerno_________ Estate 2006
Com’e’ buia questa giornata. Dalla strada giunge il suono di una fisarmonica che tutti i giorni passa per le vie di Salerno e ripete motivetti noti a tutti e graditi che non impegnano la mente e fanno che volare il pensiero con leggerezza ,come una piuma che si stacca da terra e dondola nell’aria appena rinfrescata dalla pioggia. Faceva tanto caldo nei giorni scorsi ed ora quest ’improvviso senso di benessere sveglia la mia mente intorpidita. Salerno e’ una cartolina vista di qui. Un poggio da cui si allarga uno stupendo scenario di monti che declinano verso il mare con dolcezza e disegnano o il profilo del gigante che dorme, un saraceno che mori’ in battaglia e piu’ non torno’ in patria ,rimanendo a far da sentinella alla bella citta’ campana, alle cime suggestive, con la croce luce al -castello del principe Arechi. Una doppia collana di luci che si adagia sul costone impreziosisce,delimitandola, la strada dell’amore,percorsa tanta volte da ragazzi per le scampagnate e le passeggiate nei giorni della primavera e dei primi battiti del cuore. I paesini della costiera brillano nella notte, come fuocherelli sul mare, mentre i battelli prendono il largo,seguiti dal mio sguardo inquieto. Allora quando tu eri bambino non c’era tanto traffico, qualche strada era ancora sentiero e qualche passeggiata ce la siamo fatta, forse ora l’abbiamo dimenticata perche’ le cose belle non si fissano nella mente e di esse ci torna il ricordo solo quando viviamo male. Per noi tutti sono giorni di preoccupazione immensa per te, ma lo stare qui a scrivere mi rassicura. Tra le mura domestiche si sta bene, non qui ,_mi dicesti aprendo i grandi occhi dorati dai quali il male non e’ riuscito a togliere le pagliuzze d’oro della tua giovane eta’ Ed io te lo ripeto, carezzandoti il viso ed accostandomi al tuo orecchio. Che devi far presto a guarire, che dobbiamo andare a mangiare la pizza e a suonare la chitarra, come facevamo quando io tornavo a Salerno in vacanza e ci riunivamo. Mi rispondi di si,mi poggi le labbra sulle mani ed e’ la tua dolcezza che mi uccide e mi fa sembrare ancora piu’ ingiusta questa tua sofferenza continua. Si vede che sei stanco,vuoi dormire,ma io temo questo sonno. Vorrei prenderti in braccio, ormai non cammini piu', e portarti via da quetso posto, farti sedere accanto a me sulle sedie bianche e sapere che sei uscito all’aria aperta ,che guardi il mare da te tanto amato, che cammini, che corri, che canti latua canzone alla vita. Sei ancora tanto giovane, tu , tu solo ,hai diritto a vivere. La fisarmonica continua a suonare, my way, ed io inizio a piangere . Non tutti possono dire alla fine della strada di averla percorsa a proprio piacimento,purtroppo. Torna a suonare My way dalla cartolina di auguri che Stefano mi ha mandato per il mio compleanno, Tu hai guidato la sua mano nella scelta della canzone, Tu non ci sei piu' e per la prima volta non mi e'arrivata la tua telefonata, la tua voce . Ci tenevi a darmi gli auguri.Non mancare anche stasera al nostro appuntamento Mi parli attraverso la musica che sento in quest'aria calda che parla di estate, di mare di grano maturo, di papaveri rossi, di te. |
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