Fosse noia mortale che s’appressa all’ombra stanca di parole vuote da briciole di sole fugga – in dote all’occhio – e travi senza voce tessa. Cominci il sorgere d’inverno cupo verso uno stagno di speranza imbelle con quella rosa fragile di pelle chiara, scavato un solco in un dirupo. Sento alla fonte ancora che zampilla remoto il tuo sorriso che non sciupo e bruci tra le mani come stella che nella terra arsa più non brilla. Del proprio sangue si disseta il lupo e stringe l’osso dentro le budella. Secondo sonetto sulla lontananza a rime incrociate e ripetute: ABBA, CDDC, ECF, ECF
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Franca Colozzo
- 24/10/2018 00:03:00
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Se lo dice Salvatore Armando Santoro che il tuo è un sonetto ben costruito, ne puoi stare certo. L’equilibrio da te raggiunto sia in rima che nel verso sciolto dimostra padronanza tecnica e possesso dei mezzi espressivi e stilistici che caratterizzano un vero poeta. Complimenti! Mi son messa casualmente a spulciare poesie e mi son letta quasi tutte le tue. Resto convinta che, al di là delle emozioni, sia fondamentale conoscere i mezzi espressivi della lirica. Il paragone che faccio da sempre è con la pittura. Può un pittore imbrattare solo la tela, alla maniera dell’arte astratta, o deve (Picasso docet) conoscere anche le tecniche? Non parlo di tecnicismo algido ed artefatto, parlo della capacità di saper armeggiare con la matita (disegno) e non solo con i colori. Mi si obietterà che anche solo dei colori armoniosi, buttati giù in maniera informale, sono di per sé un’opera d’arte. Certo, tutto è arte se all’occhio nostro aggrada, ma c’è arte e arte. Il futuro e il passato si fondono all’unisono, non c’è un verso prestabilito né confine all’opera d’arte. Però la conoscenza è imprescindibile, altrimenti anche un asino potrebbe essere un gran pittore, basta che imbratti bene la tela. Divago ormai, data l’ora. Ti auguro buona notte. Ad maiora!
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Salvatore Armando Santoro
- 23/06/2018 12:30:00
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Questo è un sonetto ed anche ben costruito. Diego lo conosco già perché ha già avuto un bel successo con il suo primo posto nella sezione Haiku del 3° Bando Letterario di Poesia, Narrativa e Saggistca Veretum che gestisco nel Salento. Con questo sonetto perfetto, Diego da prova di bravura anche nella poesia classica. E non è cosa da poco!
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