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al testo di Gil
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Un delicato tocco di voce il tenero acconcio di una mano sul viso che il labbro sfiora in un bacio il fremito temporale di un ginocchio che preme nella luce indorante del giorno che inquieta il viale d'asfalto percorso dai sensi, gli sguardi: anarchia del cuore che scanzona l'età dei saggi.
È già sera, dove tu manchi coi tuoi accenti volto d'inusuale bellezza e tormento del tuo grembo che attende e dispera il vuoto d'assenze che dall'interno sgomenta sconfinati spazi di solitudine e tristezza.
In un giorno, in un breve viaggio, in un rito la processione del cuore fino alle visioni.
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