Nel quotidiano solitudinale m'abbraccio a giorni designificati; si liquefà negli stratificati spazi il tempo scorrendo interinale.
Più non comprendo l'abitudinale ansia che dei domani fa passati di presenti in anticipo fugati. Tu mi dici - preparati al Natale -
nervoso e con un fremito d'urgenze ma quando arriverà sarà obsoleto e ti deluderà la festa e il dono.
Io ho scardinato i calendari e sono in sintonia con sole e luna. Quieto l'ansietà e non mortifico l'essenze.
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Lorena Turri
- 27/11/2017 00:47:00
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P.S.: A dire il vero una ricerca qui c’è ma è lessicale. "Solitudinale" è parola di mia creazione sulla scia degli aggettivi in -ale, ovvero conforme a qualcosa e nello specifico, alla solitudine. "abitudinale", invece è parola desueta che si ritrova nel Dizionario di Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini e veniva usata in campo medico per definire la "febbre abitudinale", ovvero la febbre cronica. Con questo senso "medico" l’ho abbinata ad "ansia" ritenendo che questa smania di voler anticipare i tempi crei uno stato ansioso che si sta trasformando in una vera e propria patologia cronica comune.
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Lorena Turri
- 27/11/2017 00:38:00
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@Ferdinando, non ho ben capito cosa ancora non è scomparsa se la ricerca o la padronanza e perché dovrebbe scomparire. Presumo tu ti riferisca alla ricerca perché una qualsiasi padronanza è sinonimo di cosa acquisita. Ma la ricerca metrica non ha fine perché, al di là delle regolette, la scrittura metrica è aperta a infinite combinazioni prosodiche (si pensi ai versi atonali di Raboni, ai ritmi di Amelia Rosselli, a Montale stesso, agli endecasillabi luziani). Ormai la ricerca è una caratteristica del mio scrivere. Questo, comunque, è un normalissimo sonetto, rispondente alle caratteristiche formali di un sonetto classico che vuole solo esprimere un mio pensiero sulla attuale frenesia dilagante di voler anticipare sempre i tempi (già a ottobre le vetrine si riempiono di addobbi natalizi, ad esempio)e quando poi i tempi arrivano appaiono già passati e non più presenti. Credo che ciò produca stati di stress e tolga la vera essenza agli eventi.
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Ferdinando Battaglia
- 18/11/2017 10:27:00
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Ammiro sia la tua ricerca metrica sia la padronanza che ora della stessa palesi nei tuoi testi; solo mi appare, ma la mia è solo un’opinione da ignorante quale io sono, a volte ancora troppo evidente, ancora non del tutto "scomparsa" nel testo; però è stata una fugace impressione e soltanto in alcune tue ultime pubblicazioni. Perdonami se ho errato in lettura critica.
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Alberto Becca
- 16/11/2017 19:02:00
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Che uno sia piu’ o meno preparato / che sia ben o mal disposto o centrato / su altri problemi e nella mente / il dubbio regna: il Natale viene ugualmente / Che possa piacere o che invece / si veda il futuro nero come la pece / e si riffuga gioa ed allegrezza / del doman per nessun c’è la certezza !
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