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al testo di Alberto Becca
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La festa è finita ma ero distratto, non me ne sono accorto: le colline di Toscana scrutano da lontano le vele, il porto, il profilo dell' Argentario si pone stralunato, assorto, fra un triangolo di mare che il mare stesso ha emarginato, uno spicchio di cielo che il cielo stesso non ha colorato, e un lembo di terra che a vigneto l'uomo ha coltivato. Delle cose, della loro storia, forse non cambierei niente: delle persone, dei cavalli maremmani, della gente mi piacerebbe cambiare quel sentimento latente di stanchezza, di fissità di sguardi, di delusione che è al tempo stesso conferma e contraddizione nell' affrontare la fatica del vivere, un condizione che ci rende simile ai cinghiali, che ci accomuna alla ribollita, che di notte, di fronte alla luna ci aiuta a capire che la vita è una e nessuna |
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