
Se ne sta lì, nella piccola radura che dà sullo stagno. Davanti a un casolare abbandonato. Se ne sta lì solitario, Al sole o alla pioggia aspetta che passi qualcuno. Si lascerebbe guardare, accarezzare, si farebbe prendere anche qualche margherita per una carezza. Ma son così pochi i passanti.. qualche fungaiolo, due bimbi con la canna da pesca, credendo in un miracolo, qualche vecchio in bicicletta. Però così ha potuto crescere rigoglioso. Se ne sta lì, al sole, Il vento ogni tanto agita le corolle e lui si guarda in giro.. ma non c'è un altra margherita in tutto il bosco. Forse è proprio con quel vento impertinente che lo muove spettinandolo che è arrivato il seme. 
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Franco Bonvini
- 30/09/2015 01:41:00
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Molte grazie.. Io però, passando in bicicletta, l ho osservato, e anche se non ho rubato nessun fiore li ho accarezzati. E hai detto bene, i miei fiori.. perchè quello è il mio bosco di bimbo e ragazzo. E quelli sono i miei fiori, mi aspettavano da anni, e ci tornerò
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Franca Alaimo
- 29/09/2015 23:45:00
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Un bosco, un cespuglio di margherite: e nessuno tra quelli che passano nel bosco ad osservarlo, a rubargli un fiore. Esso, nato forse da un seme caduto là per caso, tuttavia esiste e fa parte dello spettacolo. Si tratta, certamente, di una metafora, che va interpretata. Una vita nascosta vale meno di una esposta agli occhi di tutti? E questa potrebbe essere la prima domanda. Oppure: A cosa serva la bellezza se nessuno la nota? Forse è meno bella e meno utile? Terza interpretazione: ma un poeta che scrive i suoi "fiori" senza che nessuno li conosca, è meno poeta, è meno importante, dei vip della letteratura? Mi fermo a queste ipotetiche interpretazioni, ma forse potrebbero essercene altre, non so. La poesia è, in ogni caso, molto gradevole. La parola delicata e garbata.
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