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Scrivi un commento al testo di Francesco Battaglia
Blu

 

Restatene pure al cesso sorte
ad incipriarti imbellettarti il muso 
così da renderti sopportabili gli occhi cavi

 

mai più ti spierò giuro cieca appiccicosa creatura

ma certo mica credevo di trovarti di dietro la porta

intenta con sforzo ad evacuarti d'ogni sventura.

 

Il cielo malato ha ripreso colore

cessato finalmente il suo raffreddore

rimasto solamente un poco di muco. 

 

Non distrarti luna tesoro

stattene cheta che gli angeli puliranno

ma guardami luna tesoro

 

e piantala cazzo di chiamarmi ospite

e piantala cazzo di chiedermi scusa

 

non dimenticarti del mio seme sui tuoi seni

non dimenticarti dei miei capelli sul tuo ventre

 

e soprattutto non t'azzardare a lavarti luna

almeno finché io non ceda a pisolare nella terra.

 

Hai visto come tremavo coi cani in gola che latravano?

 

Ma il cielo s'è pulito il naso
ma il cielo ha ripreso colore
senza ingoiare aspirine

 

ed io il sonno mi sono guadagnato

squagliatomi pure nel temporale

così da fregare drogando la Morte

che barcollante mi sfiorò per poi tirare dritta -

 

forse ha sbagliato ora, tetra signora

o forse casa, troia di fiducia?

non interessa a entrambi ormai vero?

dunque mi lasci pure qui a dormire nel tuono

e vada pure a godersi la sbronza

che ora è sua, Morte, tetra troia di fiducia, 

gliene faccio dono - 

 

ma prima di cedere all'eterno pisolino aspettatemi

prima dell'assalto dell'eterno pomeriggio ascoltatemi: 

 

dove s'è cacciata la memoria della luna?

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