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al testo di Arcangelo Galante
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In un piccolo villaggio, incastonato tra le montagne, viveva un anziano di nome Edoardo. Era conosciuto da tutti per la sua saggezza e per la serenità che traspariva dai suoi occhi. Nonostante le molte difficoltà che aveva incontrato nel corso della sua vita, Edoardo sembrava sempre trovare una forza interiore che lo sorreggeva, una luce che lo guidava anche nei momenti più bui. Un bel giorno, un giovane di nome Mattia si recò da Edoardo. Il ragazzo, sconfortato dalla sua vita piena di incertezze e dubbi, decise di cercare consiglio dall’anziano. “Nonno Edoardo,” iniziò Mattia con un tono triste, “mi sento perso. Ogni volta che cerco di fare qualcosa, sembra che il mondo si opponga a me. Non so più cosa fare, non riesco a trovare la forza per andare avanti.” Edoardo sorrise con compassione e lo invitò a sedersi accanto a lui. Dopo un momento di silenzio, l’anziano cominciò a parlare. “Mattia, capisco il tuo dolore. Nella vita, tutti noi attraversiamo periodi in cui ogni cosa sembra inutile, in cui le nostre speranze si affievoliscono e il futuro appare incerto. Ma c’è qualcosa che ci aiuta a superare questi momenti: la fede.” Il ragazzo lo guardò con un’espressione interrogativa. “La fede? Ma io non sono una persona religiosa. Non so nemmeno se credo in qualcosa.” Edoardo annuì lentamente. “La fede di cui parlo non è necessariamente legata a una religione o a un credo specifico. È la fiducia in qualcosa di più grande di noi, che ci sostiene e ci guida anche quando non riusciamo a vedere la strada. Può essere la fede in Dio, in un ideale, o anche semplicemente nella bontà della vita stessa. È quella forza invisibile che ci spinge a continuare, a credere che, nonostante tutte le difficoltà, c’è una ragione per andare avanti.” Marco rimase in silenzio, riflettendo su quelle parole. Edoardo continuò. “Vedi, la fede non è solo una speranza vaga. È una forza concreta che ci dà il coraggio di affrontare le avversità, di rialzarci dopo una caduta, di vedere una luce anche nell’oscurità. Quando avevo la tua età, anche io mi sentivo smarrito. Avevo perduto tutto ciò che mi era caro. Ero solo e disperato. Ma dentro di me, qualcosa mi spingeva a non arrendermi. Ho scelto di credere che la vita aveva ancora qualcosa da offrirmi, anche se in quel momento non riuscivo a vederlo.” “Quella fede,” continuò Edoardo, “mi ha aiutato a superare il dolore, a trovare nuove opportunità e a scoprire una pace interiore che mai avrei pensato possibile. La fede mi ha insegnato che, anche quando tutto sembra perduto, c’è sempre una possibilità di rinascita, una nuova speranza che ci attende.” Mattia si sentì toccato dalle parole dell’anziano. Iniziava a capire che la fede di cui Edoardo parlava non era una semplice credenza, ma una scelta di vita, un atteggiamento che poteva cambiare il modo in cui affrontava le sue sfide. “Quindi,” disse Mattia con un filo di voce, “devo trovare qualcosa in cui credere, qualcosa che mi dia la forza di andare avanti.” Edoardo annuì, con un sorriso rassicurante. “Esatto, Mattia. E ricorda, la fede non ti esonera dalle difficoltà, ma ti dà la forza di superarle. Ti aiuta a vedere oltre l’oscurità e a credere che, nonostante tutto, la vita ha un significato profondo. Non perdere mai la fede, perché è il faro che ti guiderà attraverso le tempeste della vita.” Mattia si alzò, sentendo nel suo cuore una nuova determinazione. Salutò Edoardo con gratitudine e iniziò il suo cammino di ritorno al villaggio. Le parole dell’anziano riecheggiavano nella sua mente, come una melodia che gli infondeva coraggio e speranza. Sapeva che il viaggio sarebbe stato lungo e difficile, ma con la fede nel cuore, si sentiva pronto ad affrontare qualsiasi sfida.
N.d.A.: Nomi e fatti sono frutto di fantasia, ogni riferimento, è puramente casuale. |
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