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Bla, bla, bla … “Giro girotondo.


Diretta dagli scranni del Parlamento.

Bla, bla, bla … “Giro girotondo, gira il mondo, gira la terra, tutti giù per terra”…

Chi pensa che gli uomini possano cambiare il proprio destino, si sbaglia di grosso. Ognuno fa ciò che può, s’inventa, s’arrabatta, si scazza, finché il suo destino non si rivela, “..allora m’è dolce naufragar in questo mare” dice il poeta pensando all’ ‘Infinito’, in cui s’annega il pensiero di libertà, di democrazia, di solidarietà, di convivenza pacifica tra i popoli. Si sa, la storia la racconta bene chi la scrive, ma come tutti sappiamo la si può scrivere in tanti modi, anche falsandola, spandendo ‘bugie’ a profusione a destra e a manca, incolpandosi reciprocamente degli scheletri nell’armadio: “l’hai messo tu”, “no ce l’ho trovato”,, “l’hanno lasciato quelli che c’erano prima!”.

O, anche, solo parlando in modo sporco dell’energia pulita, per poi essere scoperto a causa di qualche difettuccio di pronuncia rivelatore. E sono davvero in molti: c’è chi ostenta un’appartenenza del Nord rivelando poi nel parlare la sua origine del Sud; chi, al contrario, parla addirittura in dialetto grezzo (greve); chi dice ‘O’ al posto di ‘o’, chi si parla addosso arrotando la ‘r’, chi scivola sulla ‘s’ prolungata in un guazzabuglio incomprensibile, e chi azzarda la ‘z’ come in quello scioglilingua che mi ricorda tanto mio figlio quando tornava dall’asilo e mi chiedeva: “Papà, che ci fa una Zanzara a Zanzibar?”, e tutto proseguiva con una profusione di zeta del tipo di ‘zizzica’ al posto di ‘pizzica’.

Tant’è che nessuno comprende quello che dicono dagli scranni del Parlamento e hanno bisogno degli interpreti come parlassero lingue straniere. Per non dire di chi li ascolta, cioè nessuno, perché, fateci caso, (e le riprese televisive lo rivelano), stanno tutti col telefonino in mano a farsi i c…i propri. Vi risparmio la doppia ‘z’. Solo alcune frasi travalicano gli scranni da entrambe le parti governative e dell’opposizione, (che poi è la stessa cosa): “ lo richiede l’Europa”, “ce lo chiede la gente”, ma la gente dovremmo essere noi, o mi sbaglio? Io a questi signori (si fa per dire) non ho mai chiesto niente, e voi? Da povero ignorante che sono (non stupido però) sarebbe difficile per me rivolgermi a degli azzeccagarbugli, che non ne azzeccano una, o sbaglio?

Rammento che anche Pinocchio della nota favola raccontava bugie, ma almeno quello era un burattino autentico; mentre questi altri, che pure sono burattini contraffatti (leggi fasulli per non dire paraculi), raccontano bugie (leggi falsità) senza averne la cognizione di ciò che dicono. Ah, beata ignoranza! Di fatto s’ingarbugliano nelle dichiarazioni, si smentiscono l’un l’altro, baruffano e arrotano i coltelli, per poi abbandonarsi a un ‘niente di fatto’. Stando alle promesse fatte: «Avevo l’idea dell’etica come di un bivio, di un aut-aut. Qualcosa doveva essere reciso, qualcosa doveva essere deciso. Uno scatto, un movimento in avanti, un atto che mi oltrepassasse. Restava di fronte a me una biforcazione radicale: rispondo alla chiamata della mia coscienza, o mi distraggo proteggendomi nell’affaccendamento spensierato, nella dittatura anonima e impersonale del Man-(Sì), del Si parla, Si dice, Si vive, Si muore? […] Oppure occulto questa apertura, richiudo l’esposizione alla contingenza della scelta e della decisione?» (*)

Ma le promesse dei bugiardi si sa, hanno le gambe corte, e infatti si rivelano fasulle già nel dire, come quei ‘Ladri di Pisa’ che di giorno se la spassano (facendo finta di lavorare per noi) e di notte saccheggiano la buona fede della ‘gente’ (che siamo sempre noi). Di giorno dicono: “non si toccano le pensioni”, “non di aumenta l’IVA”, “non si mettono le mani nelle tasche degli italiani”, ecc. ecc.. Nel frattempo, di notte, ruspano sulle pensioni, aumentano la benzina, accrescono le detrazioni fiscali sulla sanità, sui tiket dei medicinali, ecc. ecc.; mandano in pensione, con tanto di bonus d’uscita, chi non ha mai lavorato e non ha nessuna intenzione di farlo. Il tutto alla faccia di quanti hanno versato contributi allo stato per 30/40 anni per lavori spesso mal retribuiti.

Mi fermo qui, anche se ce ne sarebbe da aggiungere, perché nel ‘girotondo’ tra i buoni e i cattivi, tra i bugiardi e i falsi, dobbiamo fare attenzione a non essere sospinti da quei “cattivi venti di propaganda” che non molto tempo addietro, ci hanno portato alla rovina. E che, seppure) da una parte contribuiscono a far girare il mondo, come i più pensano erroneamente; d’altra parte fanno girare la terra (e i coglioni) controvertendo la buona creanza degli italiani che, se ancora non se ne sono accorti, sono (siamo) già tutti col ‘culo per terra’.

Bla, bla, bla … canta il poeta: “Giro girotondo, gira il mondo, gira la terra, tutti giù per terra”…

Nota: (*) Massimo Recalcati, A libro aperto”, Feltrinelli 2018.

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