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il pesce

 

dico del cielo panciuto e plumbeo
dico degli occhi persi
dico della luce appostata

dico del non saper dire.

 

dico - allora - del mare

mimetizzato nel piccolo stagno

e un lungo pesce s'aggira.

 

 

 

 Cristiana Fischer - 30/10/2013 09:36:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

tre volte "dico", due volte l’opaco, ma la terza volta dicendo cambia stagno in mare e allora "sa" qualcosa che non vede ma c’è "un lungo pesce s’aggira/mimetizzato". Di nuovo mi pare di ritrovare il tema di Metafora: lo stacco tra dire-pensare e segnali-corporeità (mondo).

 Nando - 30/10/2013 06:08:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

L’effetto collatetrale di una poesia, è suscitare una reazione anche verbale nel lettore che, se condivisa, diviene occasione di bellezza partecipata (per dire quanto sia bello leggere quel che è fiorito negli occhi di - in questo caso - Amina, Domenico ed Emilio).
Io colgo di "mio" nel testo il nostro bisogno - purezza "infantile" - di nominare le cose, di far "parola" di ogni frammento di vita, di far parlare la vita; "parola" come "fissativo" di ciò che altrimenti sfumerebbe ("parola" come vestito linguistico, anche se nella poesia è divisa d’ordinanza).
Non so, forse una lettura troppo soggettiva. Ciao Lory.

 Loredana Savelli - 29/10/2013 22:45:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grazie Emilio, per la tua straordinaria empatia (oltre che simpatia)!

 Emilio Capaccio - 29/10/2013 17:23:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

Non sai dire "trasparenza", "limpidezza", "profondità".
Quello che sai dire è quello che ti viene da dentro.
Ora le acque sono agitate, oppresse da un cielo plumbeo che rende ai pesci il favore di mimetizzarsi.
Hai bisogno di "tangibilità": non ti basta solo sapere che i pesci esistono. Hai bisogno di vederli.
Giunto è forse il momento della "concretezza", chissà!

Ciao.

 Domenico Morana - 28/10/2013 19:48:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Le déploiement
d’une racine d’haiku
ton origami

 Loredana Savelli - 28/10/2013 19:36:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Magnifica interpretazione, sorprendente Amina!
Simpatico Hokusai che s’aggira mimetizzato, i pesci sono esseri sfuggenti ma sanno molto.

 amina - 28/10/2013 19:14:00 [ leggi altri commenti di amina » ]

Ho visto l’ampolla dell’acquario come un grembo e dentro gli occhi gravidi quasi a ringraziare quella luce "umana" che non " può" dire : sole!
Così immagina dentro quel tondo il mare... e gira gira come un pesce

Hokusai quando intese comprendere la bellezza dei pesci lasciò il nome Hokusai e si firmo " il pazzo per i pesci" reso con un meraviglioso ideogramma, s’aggirava mimetizzato, come scrisse Rilke

Così ti ho letta... fossi anche fuori tema... È bellissima!

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