LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Redazione LaRecherche.it
|
|||
*
Di fronte alla parola scimmia fai una faccia, di fronte alla parola rosa, un'altra faccia: non ti offende il foglio candido sul tavolo: dunque scrivi scimmia e scrivi rosa, e altri lemmi sciocchi che non devi contendere a nessuno.
Basterebbe però soltanto un pezzo di pane sotto la città isolata, o una tanica di nafta da stringere, per farti fare la faccia che hai da fare, e così smarrire il nome che ti manca: l'iroso rovescio di scimmia e di rosa.
*
Se il carico è pregiato e da sotto i botri della strada quando il camion rallenta attira i ladri allora sul rimorchio io ci metto un maschio che badi a dar botte con un sasso sulle mani incallite di chi va per montare ma invece resta a terra a chiagnere con afflizione mentre i fanali svaniscono e il fragore nella notte.
*
Parlo della creta e di come è fatto l'uomo a mezzogiorno dall'altoparlante nell'alveo della chiesa suggerendo un regno
dalle ceneri rivivono corpi infiniti
sugli uomini non sbarca più la notte
di tutti i torti fatti a dio oppure al prossimo verrà consolato chi quei torti ha commesso
chi invece li ha subiti sarà felice senza una ragione.
*
Credo sia proprio questo, e non un altro, il pomeriggio che oggi si è messo a circondarmi, e sono queste le poche cose inermi a starmi intorno, dopo che tante altre dentro sguardi storditi sono esplose, e ora non è facile nemmeno nominarle, mentre vorrei persino averle addosso, e sentire l'estate che sibila in un canale marcio, e piegarmi e spogliarmi sul fermento che si perde dietro la finestra, e parla con la bestia in ansia nel recinto della casa accanto, ma ancor di più con dune e canne. E non so se sono questo o quello, il cinico o l'ingenuo, chi ora scrive con la faccia al muro, o chi è rimasto là, a far la guardia a una bella femmina che va di corpo.
*
Non c'era dato fare previsioni sugli amplessi a cui avremmo dato forma, mettevamo, anzi, ventre contro sabbia, negando l'evidenza della copula.
*
Al sole, perforavi le conchiglie, congedavi la tavola di legno, ogni singola goccia d'acqua, come ferma al suo posto, al tuo occhio così crudo.
*
La città verso un aspro quartiere: qualche faccia sui muri, un selvatico
fiore: facile adesso volere, nella polvere, estinto, il politico.
[ da Il nome che ti manca, Ugo Magnanti, peQuod ]
|
|