Mi sento ferire dentro Cristo mi chiedo quale è il piano sopra le nuvole? Dove va a dormire il vagabondo stanotte se le stelle cadranno? è un tormento iniquo tu conosci me le mie paure le mie mancanze i miei difetti le mie speranze e le lacrime tanto pesanti da frantumare le pietre più dure travolto dagli eventi mi osservi spero intento a rivoltare me stesso masticando la tortura invocando una benedizione pregando per la salvezza tentando di don perderti cercando una strada che porti nel posto giusto
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Mauro Iozzi
- 19/07/2011 12:48:00
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Grazie del consiglio Lorenzo...ma io non sono un poeta, non ho la capacità di dare forme ritmiche o altro di canonico come vorrebbe la "poesia" Se come dici Te il mio scrivere è rozzo (sicuramente è così) è perché le parole nascono dentro, da ricordi,stati d’animo (ben fissi nel mio immaginario credimi) quindi le trascrivo senza pensarci su troppo... Se hai avuto modo di leggere un mio "pensiero" ricorderai che non ho studi classici alle spalle....sono solo uno che scrive quello che gli viene in mente. Grazie ancora del tuo consiglio,e se riuscirò un giorno a dare una forma meno rozza, sarai a dirmelo magari. ciao Mauro
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Lorenzo Vazzana
- 18/07/2011 21:14:00
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Mauro posso dari un consiglio? Hai delle idee molto interessanti ma dovresti cercare una disposizione ritmica che lasci nella fissità la tua immagine, la rappresenti al meglio. Tentare di dare una forma alla poesia non significa tornare al classico; guardare Domenico Morana. Non buttare le ottime idee in una disposizione un po’rozza e che non rappresenta bene le tue immagini così nitide. Spero di esserti stato d’aiuto.
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