Il fornaio con cui mi ubriaco
tiene in massimo conto il rispettare
e l’essere rispettato.
Mi dà del Lei e salutando
accenna un inchino
perché sono un impiegato.
Tra quelli che bevono
appartiene agli apollinei
che conoscono la distanza
e l’arte della danza immobile.
Se ne sta infatti ritto
in un punto sacro dell’osteria
nella posa nobile
di chi serve solo se stesso.
Non posso dire di averlo visto
una sola volta alzare il calice.
Quando sarà chiamato
si presenterà al cospetto del capo
ben pettinato.
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Fiammetta Lucattini
- 03/04/2013 12:09:00
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Originalissima, non senza varchi aperti sul futuro. Un saluto.
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Cristina Bizzarri
- 01/03/2013 20:36:00
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Una figura che rimane impressa. Ha un che di nobile, archetipico. È tratteggiato in poche linee che danno la misura dellironia insita nelle cose terrestri e nello stesso tempo del loro anelare, in gesti solo apparentemente insignificanti, a una misura più alta.
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Nando
- 01/03/2013 08:41:00
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Ma io non credo tu sia privo dispirazioni: rimarrai poeta per sempre, nel nuovo come nellantico.
Con ammirata stima
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Pietro Menditto
- 01/03/2013 07:44:00
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Grazie a tutti, carissimi amici. E una poesia dei primi anni novanta, datata come tutto ciò che vado pubblicando di tanto in tanto negli ultimi tempi. Lispirazione se ne è andata e anche i miei commenti sono molto rari e micrologici. Per questo vi sono ancora di più grato, in questa mia sospensione che ha tutta laria di volersi sostituire per sempre alla bella stagione.
Vi abbraccio tutti con grande affetto.
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Maria Musik
- 01/03/2013 07:10:00
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Perfetta!
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roper
- 28/02/2013 19:08:00
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poesia molto bella, ma questo fornaio con cui ti ubriachi non mi sta molto simpatico
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Cristiana Fischer
- 28/02/2013 18:01:00
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posso scherzare? dallaltra parte, tu, come sei? sciolto? euforico e vaniloquente? o lo guardi nello stesso silenzio? bella, sai?
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Emilio Capaccio
- 28/02/2013 17:49:00
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Pare quasi una di quelle poesie di Bukowski, molto bella, profondamente vera limmagine del fornaio, ben tratteggiata, ricco di umanità, come il tuo solito, Pietro.
Un abbraccio.
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Loredana Savelli
- 28/02/2013 15:53:00
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Non so dirlo meglio, ma questa poesia è un capolavoro!
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