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al testo di Lorenzo Tosco
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Hanno troppa ragione quei poeti
nostri grandi maestri e correttori a dire che la metrica e la rima ingabbiano il pensiero e la poesia. Infatti che valore ha scriver verso in metrica ed in rima, che disastro, occorre un nuovo metodo diverso ... sol così di poesia si vede l’astro! Dante ed i sommi in era pur lontana scrissero versi alquanto accomodati ed ebbero successo, che fortuna, ma troppo invero son considerati. Tanto stupendo, lo dobbiamo dire è scrivere un pensiero adesso in prosa che poi provvederemo a spezzettare andando a capo, e assai verrà allungato. La poesia in tal caso molto vale ed è gustata dagli intenditori, basta Ungaretti, e poi segua Montale, ma certi imitatori ...stiano fuori! Che dire di quel genere orientale che riempie ogni sito di poesia e che in lirica certo è eccezionale, attualmente il più grande che vi sia. Domina specialmente qui da noi che ben poco copiamo allo straniero, ma questa volta il giapponese puoi vedere superato per davvero! Il fatto è che costa assai fatica scrivere in cinque sillabe due versi intervallati, e farlo è grande impresa, da un verso addirittura settenario! Visti gli esempi assai meravigliosi di poesia senza metrica né rima ch’è lo sforzo di chi non la sa fare abbandoniamo questo antico stile e proponiamo al prossimo avvenire una novella forma di poesia per chi ad ogni costo vuol riuscire molto sfruttando il fisico e la mente. Si ponga del poeta nell’assetto sentendosi per tale sforzo stanco, scriva soltanto il titolo in grassetto e il susseguente lasci pure in bianco! NB. Una strimpellata ironica (credo) in endecasillabi in parte rimati e in parte no, ma sempre all'insegna della musicalità. La rima assieme alle sillabe (decasillabi, endecasillabi, senari, ottonari o altro) rende una musicalità che non sono in grado di dare poeti improvvisati che spezzettano una pessima prosa. Inoltre la musicalità del verso la si deve sentire nell'intimo, senza ricorrere a quel forzato rimare secondo studi imparati dai libri (es: iato, sinafele, sillabe tronche, enjambement etc.), mentre la sanno dare, essenziale alla poesia, tanti bravi noti ermetici. La rima ordinata è sempre criticata da tutti quegli improvvisati poeti che non la sanno esercitare malgrado lo vorrebbero, e quindi la criticano e si lasciano andare a certi orrori spezzettando una prosa a piacere. Non costa sforzo intellettuale e fatica, scrivere in rima si! E se ne vedono gli effetti ... |
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