È come nebbia che si dirada dalle Narici delle sei e trenta Quei singhiozzi di luce
che respirano ombre. E spengono cristalli dai tuoi occhi Le stagioni che approdano nel porto.
Il sole di gomma regala l’arancio A magazzini di vetrai.
E tu mi chiedi , dove è che vai.
Restano gli angeli appesi ai muri E insegne intermittenti sulle quali i barboni appesero
le ultime vocali del giorno; il cielo tramonta sull’altalena del gate che tinge il mare di rosso.
lascia che ti dica dove è che torno.
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