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al testo di Vlad
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Sfoglio il volume delle croci
e capitoli e capitoli di sole date,
riunite
come in un registro per segnare
quando arriva
colui che parte.
Sola ,
come sempre Così sarai là dentro.
L’unico posto in cui sei entrata Senza chiedere permesso.
Chi c’è ora, accanto a te
sorella?
E quello lì di fronte Con i baffi
– lo vedi?-
Pare che ti osservi. O forse sta lì ad invidiare
il profumo di fiori freschi;
ché i suoi sono desolati e secchi,
piegati ormai come lune quando gli ululati sono soltanto
il rincorrersi dei venti.
e mentre ora ti fisso sulla sponda lastricata,
quello che mi chiedo è solo: ma mi senti?
E all’improvviso ascolto una voce, Come sussurrata a denti stretti
Che mi dice: sì, fratello, ma, con tutto il bene,
smetti di leggere ungaretti. |
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