Di Roberto Maggiani
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Notizie sull'eBook
Seconda edizione rivista di Spazio espanso, ora disponibile anche in formato copertina flessibile su amazon:
Roberto Maggiani
- 23/10/2013 17:37:00
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Segnalo il bell’articolo di Anna Maria Vanalesti pubblicato sul n. 29 settembre 2013 di Poeti e Poesia: http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Articolo&Id=380
Roberto Maggiani
- 08/09/2013 15:30:00
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Ringrazio anche Marzia e Francesco per aver lasciato una loro più che gradita nota di lettura a Spazio espanso, inoltre segnalo che lebook è in gara al Primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica bandito dall’Associazione Italiana del Libro con il patrocinio del CNR: http://www.100news.it/site/2013/06/30/1-premio-nazionale-di-divulgazione-scientifica-un-concorso-per-premiare-i-talenti-italiani-della-ricerca/
Francesco De Napoli
- 28/05/2013 09:25:00
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In "Spazio espanso" Roberto Maggiani libera per intero la sua magnifica creatività carica di riflessioni a carattere esistenziale frammiste a sperimentazioni, echi e reminiscenze logico-matematiche, ripercorrenndo le orme di quel pioniere assoluto del rapporto dialettico "poesia/filosofia/scienza" - rimasto inesplorato e ancora tutto da scoprire e reinventare -, che fu il genio di Leonardo Sinisgalli.
marzia alunni
- 27/05/2013 19:40:00
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"Lo Spazio Espanso", dal cuore caldo della parola alla luce dello sguardo intento a leggere, rassicura e conforta, sebbene si accenni al destino precario delluomo. Il volto del cosmo è immagine di una geografia interiore in questa silloge originale di Roberto Maggiani. Con un atto di progressivo disvelamento scopriamo la natura complessa e stratificata dei nostri universi: ad immagine della mente, o matematici, ovvero linguistico-letterari. Tutto appare, nellopera, sotto laspetto di una dimensione da riconoscere, spesso avvinta ad altre, parallele e non meno affascinanti. Vi è nei versi di Maggiani un desiderio di seguire, educare lintelligenza, ammonire. Non va certo perduto lo spirito di questo umanissimo servizio reso, questa luce che scalda, nonostante la lontanaza delle stelle che pure sono oggetto di tanto amore da annullare le distanze. La morte incombe? Non è opportuno negarla, viceversa è preferibile assumerla come un teorema che ci aiuti a rivedere le nostre posizioni. E, in un certo senso, matematica allo stato puro,un concetto-limite che ferisce se non assumi la giusta visione delle cose, degli elementi. Davanti alluniverso, moltiplicato dalla complessità che la ricerca assume sempre, è possibile ritrovarsi, perdere e riguadagnare la speranza, oppure esprimere il sogno di un abbraccio nuovo con chi ci manca. Si tratta di entrare nel vivo del cuore della poesia! Tra i versi che mi hanno colpito( e sono molti) segnalerei questi in chiusura del mio piccolo intervento, invitando a leggere e riconoscere, nel nostro panorama letterario, per così dire la poesia cosmica. Resteremmo stupiti se cambiassimo visione e da un panorama asfittico e clientelare passassimo alle stelle, allamore ( anche alleros) universale, rivoluzionando, non solo la poesia, ma il nostro personalissimo ideale di felicità. Ecco i versi promessi da assaporare: "non si spenga per sempre / la coscienza della nostra esistenza – / e se questa continuerà eterna / vorremmo solo gioia e una pista infinita / un percorso senza varchi / passaggi limiti o scadenze... Un saluto, molto coinvolto dalla lettura, a Roberto ed alla Redazione, sempre sensibili al bello! Marzia Alunni
Roberto Maggiani
- 19/05/2013 15:21:00
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Grazie Maria Grazia, per il tuo cenno di lettura; con le tue parole ho ripercorso, in pochi significativi passaggi, il senso di questa raccolta.
Maria Grazia Cabras
- 19/05/2013 13:01:00
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Caro Roberto,
impegnativo ma fecondo questo tuo percorso tra “terra” e “cielo”, tra levità spirituale, profondità filosofiche e concretezza dell’esistenza. Incalzanti gli interrogativi su morte, vita e senso ultimo delle cose; vivissimo e toccante il ricordo dell’amico scomparso. I giorni illuminati dalla presenza di un gatto, dalla vita di un’ameba, dal mistero del tempo che sta aggrappato alle nostre teste come un pidocchio; la nudità della materia e l’Altrove agognati, cercati ben oltre le formule e la lucentezza degli astri.
Ti giungano il mio saluto e gli auguri, i più sentiti.
Roberto Maggiani
- 18/05/2013 16:03:00
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Ringrazio tutti coloro che hanno letto "Spazio espanso", ma in modo particolare ringrazio Ninnj, Patrizia, Loredana, Eugenio, Franca, Francesca, Lidia, Mariella, Maria, Giorgio, Antonio, Leopoldo, per i loro commenti/note di lettura/articoli/recensioni. Ringrazio per il tempo che avete dedicato alla lettura di questa mia raccolta che è stata partorita nel corso di tre anni di meditazioni sul rapporto tra spirito e materia. La vita è un mistero, un grande mistero; mi è capitato di fermarmi spesso a meditare come possano essere scaturite dalla materia lintelligenza e la coscienza, ma non ho trovato soluzione, così la poesia, nel piccolo cuore delluomo, è venuta in soccorso, infatti essa trasforma le domande, che salgono dallintelligenza e dalla sensibilità umane, in risposte: la risposta al mistero del mondo è la poesia, la sua bellezza che nel mistero stesso trova alimento.
Leopoldo Attolico
- 17/05/2013 22:39:00
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Lo sguardo , pur così specialistico di Roberto , fa presto a "convocarci " con la cordialità lessicale e lacribia che gli conosciamo . E il fecondo rapporto autore / lettore che ancora una volta sconfessa tutte le teorie nichiliste sull"inutilità" della poesia .
Antonio De Marchi-Gherini
- 17/05/2013 18:04:00
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I classici interrogativi che interrogano luomo in una scrittura limpida e affascinante.Lintersecarsi di immagini e versi non fanno che arricchire il codice miniato che ormai è diventata la poesia di Roberto. Di maturità raggiunta avevo già parlato e questo splendido libro ne è la conferma.
Giorgio Mancinelli
- 14/05/2013 21:22:00
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www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Articolo&Id=799
Maria Musik
- 14/05/2013 20:35:00
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Quest’opera di Roberto Maggiani, perché d’opera si deve parlare data la complessità e la ricchezza dei contenuti, mi ha permesso di compiere un viaggio che, pur nella vicinanza, nella comunanza d’intenti e nell’amicizia, mai avrei pensato di compiere. Ho viaggiato (e ancora sto viaggiando) attraverso Roberto, spazio espanso egli stesso, inglobato nello spazio espanso dell’intero universo, al quale appartengono la particella e, se esiste, Dio. Solo un poeta, forse, può offrirti in dono una esperienza così unica, che ti mette in contatto con le sue sinapsi e mappe “mentali”; con il suo Pensiero gravido di ogni componente che ha concorso, nel bene e nel male, alla sua costruzione; con il suo corpo e la sua relazione con i corpi “altri”; con il suo amore, unico e, al contempo, espanso; con la “sua” morte e con il “suo” Dio. Così ci è stato dato di attraversare i deserti, le fertili pianure, gli oceani e le costellazioni di Roberto Maggiani, frutto di una maturità covata, meditata, amata e odiata, esplosa in primavera con una potenza vegetativa che incute, quasi, timore. E solo attraverso la poesia, egli avrebbe potuto arrivare a tanto. Ho vissuto questa esperienza passando attraverso tutti i sinonimi della parola viaggio: è stata arrampicata, traversata, vagabondaggio, navigazione, pellegrinaggio, trasvolata, emigrazione, morte, resurrezione e Via… all’inizio, persino “trip”. Non riesco a dire “mi è piaciuto”, a lodare e sbrodare perché un tale lavoro su se stesso e sulla Poesia non può essere banalizzato. Ma, questo è certo, mi sono persa, mi sono sentita tanto ignorante e dura di comprendonio, poi, incredibilmente aperta alla comprensione e felice di riuscire ad assimilare. Ma, da un punto di vista assolutamente personale, mi sono sentita straziata e commossa di fronte a tanta onestà intellettuale, al coraggio di pubblicare formule intrecciate a parole, alla confessata incapacità di “parlare d’amore” sconfessata subito dopo da versi così pregni da scuotere il più anaffettivo lettore.
La bellezza insistente mi tortura è un arpione nello sguardo. Sono la sua pésca – lo sfortunato pesce che soffoca tra le sue mani. Ne sono totalmente attratto – impotente collasso perdo le redini del galoppo disarciono ed esplodo sottratto a me stesso dal suo sguardo.
Non posso citare i titoli tanti sono i post-it che spuntano dal libro autarchico (sì, di carta… come merita, perché lo devo poter toccare con gli occhi). Allora è perfetto, direte? No, come ogni prodotto umano ha i suoi piccoli cedimenti, come ogni raccolta c’è la poesia che meno ci garba o di cui non comprendiamo quasi nulla ma, nel suo insieme, ripeto, la considero Opera, tanto trasuda fatica e studio e vita, e si innalza in picchi, a mio avviso, di grande Poesia, di tangibile, espansa umana grandezza.
Mariella Bettarini
- 13/05/2013 19:51:00
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Carissimo Roberto,il tuo "Spazio espanso" è forse una delle tue opere poetiche (e non solo: non si può tacere la bellezza delle foto e la straordinaria "sapienza" scientifica) più complesse, alte e "risolte". Le tredici sezioni che compongono lopera si susseguono con una potenza espressiva e - ripeto - con la tua (qua davvero totale) "sapienza" scientifica da lasciare stupefatti e del tutto coinvolti. Si toccano qua davvero tutti i temi (e problemi) che ci coinvolgono: dalla meraviglia "imprendibile" del Cosmo alla complessità della Materia (e dellAntimateria); dalla domanda sullorigine della vita alla materia neuronica del cervello, dal Big Bang alla nudità del corpo "che ci fa uguali"; dalla passione erotica al problema della morte, per giungere al Nome e alla Realtà di Dio, senza soluzione di comtinuità, con un marea di testi (e di note) tanto vivi di conoscenza quanto di appassionate domande e di esperiti ricordi, e cos+ ì via, così via... Caro Roberto, complimenti davvero, dunque, per questo tuo incontestabile "traguardo" conoscitivo, umano e poetico, e grazie di questo forte DONO che fai a tutti coloro che ti leggono. Un grande augurio e un abbraccio da Mariella
Lidia Are
- 13/05/2013 18:19:00
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La scienza non uccide la poesia e neppure lidea di Dio. A mano a mano che la scoperta scientifica dilata il mondo della conoscenza aumenta la consapevolezza che luomo ha di se stesso.Un piccolo mondo conosciuto poteva fornire unimmagine ristretta della divinità e del suo rapportarsi con luomo. Potevano nascere molteplici dei per degli uomini bambini che sapevano guardare in alto e in se stessi con occhi intrisi di magia, ma anche di terrore da cui sfuggire chiudendosi sempre più. Ogni volta che la scienza penetra nellinfinito delluniverso o nel finito dellessere umano o nella natura la poesia agisce di sottecchi, pronta a esplodere in forme più compiute. Dopo essersi posto la domanda di Dio, Roberto Maggiani raggiunge la certezza perché Dio è poesia e tutta la sua raccolta è costituita da autentica, alta, poesia. Spazio espanso è un libro di scienza, ma è anche un canto a quellessere pensante che è luomo, con la sua mente, il meraviglioso ammasso che gli fornisce la consapevolezza di sé, la sua capacità di amare, di concepire la bellezza, di vivere senza che la morte lo uccida vivendo, poi spetta a ognuno di noi pensarsi terra o anima. La raccolta è cosparsa di formule matematiche che accompagnano senza infastidire i bei versi, a volte talmente brevi da parere aforismi. Lo spazio di Roberto Maggiani è davvero espanso come linfinito che è in noi. Lidia Are
francesca luzzio
- 12/05/2013 20:34:00
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Ciò che in primis emerge allocchio del lettore è il pastiche linguistico che caratterizza i testi: linguaggio letterario e scientifico coesistono nella creazione poetica.La compresenza senza attrito di codici espressivi diversi è considerata da Jameson come tipica del postmoderno, contesto culturale in cui a buon diritto è inseribile anche questo e-book di R.Maggiani. Ma al di là delle modalità espressive, quello che a lettura ultimata resta è limmersione dellio nel cosmo, nellinfinito di unessenza la conoscenza delle leggi della quale , non elimina il mistero che da essa emana, nella certezza della relatività dellesistenza dellio e delle sue capacità cognitive . Ne deriva che la fonte da cui sgorga lintenso lirismo dellopera, nasce proprio dalla consapevolezza della grandezza piccola o della piccola-grandezza che è presente in ognuno di noi, in ogni evento della natura, in "sottile raggio di luce\ che...va a tremolare tra i cespugli"(Luce)e conoscerne le leggi che li determinano ne accresce il fascino, il mistero e con stupore infantile esclamiamo:-Oh!!!-
Franca Alaimo
- 12/05/2013 18:16:00
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Con sempre maggiore purezza d’esiti letterari, Roberto Maggiani cerca poeticamente connessioni sempre più profonde e suggestive tra il linguaggio scientifico e quello artistico a cominciare dei segni che diversamente li caratterizzano, ma che costituiscono, entrambi, codici interpretativi della vita, definito come un edificio molecolare "ben calcolato sul bordo di un abisso arretrato", un’ossimorica manifestazione di "armonia e delirio". Si tratta certamente di due vie utili alla conoscenza, non escludendo la scienza lo sguardo lirico-contemplativo (che si fa sempre più dominante nelle ultime sezioni del libro, dove si addensa anche l’elemento autobiografico); e che tuttavia non riescono a raggiungere la Verità: "Per quanta scienza io organizzi nel cervello / mai la Verità riluce."; e non spiegano nemmeno la realtà dell’amore, che esplode come una formidabile e misteriosa alchimia di sensi e spirito d’intelligenza nella sezione "Il corpo nudo ci fa uguali": in essa la fisicità dei corpi nudi diventa il soggetto di testi insieme realistici e sublimati, territorio di desiderio e di slancio emotivo intellettuale verso l’altro, parallelo alla ricerca del corpo espanso dell’Amore assoluto: quel Dio, che ora appare vicinissimo e onnipervadente, ora lontano e sottratto alla ragione dal dubbio. E perciò, in uno degli ultimi testi colpisce a proposito di Dio l’affermazione: "Ti cerco instancabilmente/ ed è solo per la nostalgia che ho di te, / che scrivo poesie", dentro la quale precipitano scienza, amozione, amore e pensiero della morte, che in questa silloge conquista uno spazio evidente; eccola in uno dei versi più attoniti e forti: "Dalle ginestre fino all’orizzonte / è attesa di morte." Che cosa è, allora, perché esiste quello spazio espanso in cui ogni vita individuale sembra avere una collocazione razionale e insieme divina, temporale eppure eterna? Quel galleggiare "nella materia solida / sospeso nelle rete atomica / (non sprofondo per tensione elettromagnetica) / (...) immerso in un gas di particelle / in spazi d’universo" è davvero significativo d’altro o rimane all’interno di una spazio cosmico di tipo lucreziano? È soltanto un’immersione della materia nella materia? Il dubbio è una componente "teatrale" della visione del mondo: è mobilità sulla scena esteriore, segno anche della sua limitatezza, baratro della razionalità. "la fede è una forma espansa della ragione": scrive ad un certo punto Roberto, immettendo in questo dramma l’elemento della serenità e della certezza. il collante tra fisicità deteriorabile ed eternità salvifica. Bellissimo libro questo e-book, ardito nel linguaggio, concepito come una struttura variamente unitaria, cristallino perfino nelle formule (spiegate a piè pagina); nato da una sorgente autentica, vero nei sentimenti, intimo ed universale, che riflette come in uno specchio un autore, come Maggiani, che sempre si dona intero e senza riserve ai suoi lettori. Il libro mi ha librato per tutto il tempo della lettura in una dimensione sconfinata dove tuttavia mi sono ritrovata come un cuore pulsante senza tempo. Grazie!
Eugenio Nastasi
- 11/05/2013 13:54:00
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"Spazio Espanso" di Roberto Maggiani ha il dono di una scommessa: che anche le formule fisiche possano offrire un rimedio alla poesia, stanarla dal privato e dal minimale, dallordine precostituito e dal racconto che non sempre devessere circostanziato. Assistiamo ad una mano di poker giocata su più tavoli, flusso comune la parola che, vivaddio, mai saccartoccia, libera nel suo entrare e uscire, denotare e connotare, fuori dalle regole , sorgiva e attenta , glabra e suadente. Roberto è consapevole che questo gioco può debordare, ma la sua natura invita a riflettere come una semina, come se avvertisse che nessuno potrà mai sapere a che cosa è finalizzato il proprio compito, il proprio sogno, il corpo. La scienza, la fisica in particolare, abita le cose e le ordina secondo una sua studiatisssima regola, linvito è cogliere questi nessi, secondo gli stati danimo, secondo la sensibilità e quel senso dellaltrove che circola nel libro e lo pervade.
Loredana Savelli
- 09/05/2013 22:19:00
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Quest’ultimo libro di Maggiani conferma e rafforza la posizione poetica dell’autore, piazzato sulla soglia da cui si può uscire dalla scienza ed entrare nella poesia (o viceversa) liberamente. Luogo privilegiato, da cui l’oggetto della ricerca poetica appare nudo e illuminato da fonti di luce fortissime. Ed ecco che il linguaggio poetico scivola agevolmente da un campo all’altro o coesiste nella stessa poesia, dando a chi legge l’idea di una padronanza invidiabile degli strumenti di osservazione e quasi invitandolo ad accostarsi persino ai simboi più complessi, ai calcoli e alle formule, vincendo la paura che attanaglia il profano. Proseguendo nella lettura, si fa strada un tema piuttosto nuovo per l’autore: il tema della morte. Mi hanno molto colpito le poesie della sezione “Spazio di respiro”. Qui la morte è vista come il semplice dimenticarsi di esistere, non è tanto temuta per se stessi quanto intensamente sentita per gli altri (vedi la poesia “Andrea”). In questa sezione, come nelle altre, trova il suo innesto “naturale” il tema che informa tutto il libro, quello della fede. Essa è in sostanza una domanda che sgorga, quasi ingenuamente, dalla semplice coscienza di esistere, in alcune poesie è come un teorema, anzi un assioma. Il poeta dichiara con forza l’attaccamento alla materia, ai corpi amati, sempre fonte di stupore, alla natura nella sua innocenza primordiale (insetti, animali, prati, persone semplici), al presente “dilatato” nella sua evidenza concreta, e per questo non si rassegna alla chimica e alla biologia. Persino nelle formule matematiche egli sembra ravvisare una bellezza che riflette la mente e la potenza del Creatore. Eppure niente viene dato per assolutamente certo, in fondo (mi pare di cogliere), ciò che suggerisce il poeta è una possibilità, ma eclatante come lo può essere una dimostrazione scientifica. Il libro va letto e riletto, ne va apprezzata l’intima coerenza concettuale e la delicata metamorfosi linguistica dalla prima fino all’ultima poesia, la quale riconduce l’Universo del poeta ad un luogo specifico, con una statua di marmo (candido, forse come quelli di Carrara, città natale del poeta) nei pressi della quale si è forse celebrato un incontro personale decisivo. Di questo libro, che rileggerò più attentamente, mi colpisce la chiarezza formale e la pensosità, che mi restituiscono l’immagine di una persona immersa nel reale ma allo stesso tempo impegnata nel coltivare un sano, mistico distacco. Complimenti, ciao Roberto
Patrizia Pallotta
- 09/05/2013 15:24:00
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Ho letto le poesie di Roberto Maggiani e seguito con lui un percorso veramente interessante. Penso che in questo testo ci sia lintento dellautore di scoprire attraverso scienza e fede perché ci siamo e chi siamo.La prima parte è un puro trattato scientifico, comprensibile per la sua preparazione che verte al ragionamento matematico-scientifico per ogni cosa che ci circonda. Nella seconda parte la poesia si fa più dolce e affiorano risposte più precise, sebbene accompagnate da incertezze sulle nostre origini e su chi gestisce i fili della nostra esistenza. E giusto porsi domande, ma credo che le risposte provengano solo da una fonte, quella in cui noi stessi crediamo sia più viva in noi e nelle nostre scelte. Ho apprezzato molto poesie come : Terra, La Mente Il saldatore di stelle, Supernova e altre,tutte, fanno parte di una dolcezza poetica assai visibile oltre le righe. Una silloge davvero originale. Grazie per avercela regalata. La mia chiave di lettura è stata questa che ho appena descritto. e chiudo con dei versi che recitano così: Mai avrei pensato/di cavalcar nuvole/ dun mondo immaginario/più vivo nellidea / che nel concreto...
Ninnj Di Stefano Busà
- 08/05/2013 21:23:00
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Gent.mo Roberto, il tuo è un libro ispirato, maturo e interessante. Vi è tutta la visione della vita,senza spazi inospitali e con la capacità di rapportarsi alla natura con animo fervido e con calibrata intelligenza riguardo le cose del mondo. Complimenti vivissimi e un saluto con grande stima. Ti invito allincontro del 13 maggio: verrà presentata la rassegna letteraria antologica, in cui sei anche tu. Ti prego di essere presente e di fare un "passaparola" con gli amici di LaRicherche. Relatori Plinio Perilli, Franco Campegiani, intervento di Corrado Calabrò e..a conclusione anche un mio intervento. Ti aspetto! non mancare...
Roberto Perrino
- 08/05/2013 12:29:00
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Euge! il tributo a Richard Feynman mi manda in sollucchero!
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