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Collana di eBook a cura di Giuliano Brenna e Roberto Maggiani

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eBook n. 72 :: Navigazioni incerte, di Roberto Maggiani
LaRecherche.it [Poesia - Prosa - Fotografia]

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Di Roberto Maggiani
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Data di pubblicazione:
21/03/2011 12:00:00


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Seconda edizione rivista di Navigazioni incerte, ora disponibile anche in formato copertina flessibile su amazon:

 

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# 38 commenti a questo e-book [ scrivi il tuo commento ]

 rasimaco - 08/12/2021 22:20:00 [ leggi altri commenti di rasimaco » ]

Carissimo Roberto leggere questa tua opera mi ha fatto ritornare indietro nel tempo... grazie per le emozioni donate

 Donato Di Poce - 28/12/2011 21:35:00 [ leggi altri commenti di Donato Di Poce » ]

"Uomo Libero sempre amerai il mare"...Charles Baudelaire!!!

 Roberto Maggiani - 19/07/2011 01:13:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Cari Franco e Luciana,
l’esperienza che sta facendo vostro figlio Andrea io la rifarei ora! E’ un’esperienza che ti matura, ti dà forza per la vita, molti aspetti del carattere escono dall’ombra, molto raramente sono mostri, si acquista sicurezza, ti solleva una nuova energia di vita personale e sociale. Il pericolo reale è secondario, è annullato dalla giusta esaltazione dell’avventura, amplificata dalla giovane età. La nave è comunque sicura, l’equipaggio fisso è ben addestrato, il mare è sempre clemente con chi lo rispetta, state sereni e gioite molto e siate proprio fieri di questa fantastica esperienza che anche a voi è stato dato di provare. Un abbraccio.

P.S. A Maria e Domenico, state pronti a salpare che se occorre andiamo all’arrembaggio del turista in vacanza. Il Comandante (...finta).

 Domenico Morana - 18/07/2011 23:47:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

LaRecherche è un nome bellissimo per una nave da esplorazioni polari.
Comandante Maggiani, quando si salpa l’ancora? Saranno ammesse donne nell’equipaggio? L’avverto che se a bordo non ci sarà Donna Maria Musik non m’imbarcherò.
Roberto sono un piacere senza fine queste Navigazioni Incerte.
Pierre Loti

 Maria Musik - 18/07/2011 23:31:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Comandante Maggiani, questa medaglia te la sei proprio meritata... ed anche il grado. Meglio di qualunque critica, meglio di un’onoreficenza data dalla più alta carica dello Stato.
... e auguri di ogni bene ad Andrea, a papà Franco e mamma Luciana!

 Domenico Morana - 18/07/2011 23:11:00 [ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]

Roberto, è bellissimo quel che t’hanno appena scritto...
E’ ... puro, distillato, francesissimo Pierre Loti.
Complimenti Comandante!

 franco - 18/07/2011 23:03:00 [ leggi altri commenti di franco » ]

Complimenti, Comandante Maggiani, ritengo che tale Lei oggi sia o debba essere. Siamo due genitori Di Andrea, un allievo della prima classe oggi in campagna addestrativa sulla Vespucci, il quale sicuramente oggi sta rivivendo le Sue stesse emozioni.
Grazie per averci in parte alleviato le giuste ansie che oggi albergano nel nostro cuore. Siamo sicuri che anche Andrea fra qualche decennio ricorderà con nostalgia e rimpianto i 75 giorni che sta vivendo sulla Vespucci.
Franco e Luciana

 Roberto Maggiani - 03/05/2011 20:25:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Caro Roberto, grazie per la bella poesia in risposta all’eBook.
Caro Alessandro, sei come un fratello per tutte le cose che hai raccontato che ci affiancano da sempre, ma soprattutto per il tuo lucido e totalmente umano amore per i tuoi prossimi...

 Alessandro Ferrari - 02/05/2011 23:45:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Ferrari » ]

Caro Roberto, abbiamo diviso la stessa corsia d’ospedale alla nostra nascita, abbiamo praticato lo stesso sport e adesso scopro che entrambi abbiamo svolto la leva in Marina Militare presso l’accademia di Livorno(io ero un autista).
Il libro è molto bello, hai fatto si che leggendolo si possano vivere le emozioni e le sensazioni che vissuto tu in prima persona. Si condivide la stanchezza, la tensione per il mare che gonfia. Si vive per un poco sulla nave che è vanto della nostra Marina. E nel finale si condivide anche la tua scelta: onesta, coraggiosa e umana!
A presto!

 Roberto Perrino - 02/05/2011 21:52:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

NAVIGAZIONI INCERTE

Un cuore incerto
incompetente
a passi alterni aritmico
in cerca di un senso
di un punto di rotta
privo del compasso
gli occhi bendati
perso in un navigare cieco
aggrappato ad una balaustra
nel mezzo di procelle
improvvisamente
avvista
sia pure fioca
una inattesa insperata dritta
e, afferrata saldamente la barra
riprende
una propria
minimale
rotta

 Roberto Maggiani - 14/04/2011 21:35:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Cara Maria e cara Gabriella, grazie per le vostre attente e partecipate letture. Attendo di sentire la voce di Maria...

 gabriella gianfelici - 09/04/2011 12:26:00 [ leggi altri commenti di gabriella gianfelici » ]

caro Roberto,
tra testi, diari e foto in sostanza hai condotto in navigazione anche noi lettori. Risulta una fusione felice, ben articolata e un Roberto pieno di entusiasmo e curioso del mondo. E’ sempre molto tenero rileggersi e rileggere scritti indietro con gli anni, questo è anche il testo di una scelta (di non scegliere la vita militare) e di un ricordo al padre molto vivo.
saluti cari,
Gabriella

 Maria Musik - 07/04/2011 18:47:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

"Navigazioni incerte" non contiene un diario ma tre diari: chi ero/da dove vengo, chi sono/dove sono, cosa vorrei divenire/dove sicuramente andrò. Un Maggiani riconoscibile ma inedito: un Maggiani che si lascia conoscere, che si rivela più pienamente lasciando, però, sapientemente "velate le rivelazioni". Incantevoli le poesie, tenero il diario malgrado il rigore imposto dai termini nautici, bellissime le foto.
Quello che più mi conquista è il vedere, in questo raccontarsi ad alta voce, una nuova scelta coraggiosa e amorevole, come quelle che segnano la narrazione e la vita dell’Autore.
Il resto, lo dirò a voce a Roberto...

 Roberto Maggiani - 06/04/2011 19:42:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Cari Giuseppe, Magda e Rosaria, grazie per i vostri cari e apprezzati commenti.

 rosaria di donato - 02/04/2011 21:14:00 [ leggi altri commenti di rosaria di donato » ]

Caro Roberto, parafrasando Coleridge, posso dire che questa tua opera é "La ballata di un giovane marinaio". Le foto sono bellissime e si commentano da sole: direi che sono immagini di pura poesia. I testi poetici sono densi di ricordi, ma attraversati da una luce particolare:lo sguardo vivo e penetrante di chi ha sete di avventura e accoglie con entusiasmo e stupore l’alba di ogni nuovo giorno solcato da un orizzonte sempre diverso, da una prospettiva che varia con le onde del mare, con il vento, con le sponde a cui si approda e con i lidi da cui si parte. C’è un respiro di libertà in ogni singolo verso e il lettore diventa lui pure un navigante che segue la rotta del tuo viaggio, delle tue "Navigazioni Incerte", ma uniche.

Complimenti!

Rosaria Di Donato

ps. non ho letto le parti in prosa...magari in seguito...Ciao!

 magda vigilante - 31/03/2011 14:22:00 [ leggi altri commenti di magda vigilante » ]


In "Navigazioni incerte" Maggiani realizza un originale e felice connubio tra poesia, prosa e immagini fotografiche. La rotta di queste navigazioni tra generi artistici diversi è data da un iniziatico viaggio giovanile sulla nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare e da un recente viaggio in una "terra amica", l’amato Portogallo, il cui popolo sfida da secoli lo sconfinato Oceano. In realtà le navigazioni di Maggiani non sono affatto incerte perché egli tiene ben saldo il timone della vera poesia che pervade ogni sua creatura: poetica, prosastica e fotografica.
Nella sezione "Luoghi e attese" della I parte, le vivide immagini poetiche sono tradotte in versi musicali dove la parola evoca sensazioni e passioni dell’autore. Le sue intense meditazioni sugli elementi naturali non si limitano, infatti, a semplici note paesaggistiche, ma rivelano il complesso rapporto tra l’uomo e la natura. La sezione poetica "Corpo d’amore" esalta la bellezza corporea di uomini e donne dalle cui forme sensuali traspare la trama che unisce l’umanità al mondo naturale: "Ha vertebre evidenti/come scale di roccia/salgono sulla parete di una scogliera/della spiaggia verso il mare". Di fronte a tali corrispondenze, l’autore non può fare a meno di dire il suo straripante desiderio di essere tutti i corpi nei quali si riflette tutto l’universo. Il finale "Diario di bordo" in prosa trasporta il lettore in un avventuroso viaggio per mare di reminiscenza conradiana.

 Giuseppe Terracciano: - 30/03/2011 17:06:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Terracciano: » ]

Caro Roberto, sono riuscito a scaricare, aspettando parecchio il tuo e-book.
La prima parte, quella poetica non l’ho letta a parte qualche piccola cosa.
Invece mi è piaciuto molto il diario di bordo; mi è sembrato di essere presente, grazie alla minuziosità della descrizione ed alle molte fotografie. Piccola possibile pecca:
non aver messo qualche indicazioni, per quanto si capiscono lo stesso, sotto le foto.
Nel complesso mi è piaciuta molto la seconda parte. Complimenti

 Roberto Maggiani - 30/03/2011 02:10:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Grazie agli ultimi commentatori, Maurizio Soldini, Mariella Bettarini, Marco Giampieri, Narda Fattori e Alfonso Lentini, la loro generosità e autorevolezza, come quella dei commentatori che li hanno precedui, mi onora e commuove. Grazie.

 Alfonso Lentini - 29/03/2011 09:49:00 [ leggi altri commenti di Alfonso Lentini » ]

“Schiere d’ali vanno per distanze aeree…” Un libro dominato da un gioco specchiante al plurale: poesie, immagini, giornale di bordo si richiamano in echi. Lontananze e vicinanze, scritture del prima e scritture del dopo. E il mare, con la sua risacca risonante, a contornare il tutto…
Sì: “La Via Lattea sembrava veramente degna del suo nome”…
(Alfonso Lentini)

 Narda Fattori - 28/03/2011 18:55:00 [ leggi altri commenti di Narda Fattori » ]

"Il mare sostiene / la pace del creato/ col suo andare lento/
per creste e per valli: bellissimi versi che definiscono il tema sottostante all’opera: il mare, elemento di bellezza, di armonia, di certazza, di viaggio dell’identità, di cura; il mare che non fa male se lo rispetti, luogo concreto dove il sogno acquista consistenza e fa nascere comunità solidali . Lio non dimininuosce al confronto di questo immenso, al contrario lo assorbe e ne cresce lui stesso.
Le immagini non sono solo esornative; sono come ceselli all’intermo di un arazzo, piccole crune struggenti.
Bel libro, calibrato, dedicato con amore al mare e chi per esso va per fame, per onore, per amore.

 Marco Giampieri - 28/03/2011 13:24:00 [ leggi altri commenti di Marco Giampieri » ]

Sono molte e diverse le impressioni e le suggestioni nella lettura di questo libro. E le fotografie – bellissime - sono non una sottolineatura ma un diverso modo di scrivere gli stessi versi. Amo moltissimo il mare (anche se non sono mai stato un navigante) e credo che Roberto sia riuscito a sottolineare benissimo , a volte con malinconia, altre volte con stupore quasi innocente, tutto il senso di smarrimento attrazione abbandono che deriva dall’esperienza indotta dall’osservazione del mare. In particolare in molti punti Roberto sottolinea come il mare, come qualsiasi altra dimensione naturale incontrollabile e meravigliosa, ci riporti ad una sorta di spartizione naturale tra il bene e il male (“mondi di sopra e mondi di sotto”, “a cavallo di due mondi”, “è diviso il cielo dalla terra”, il mare non è più mare”, ancora “un mondo sopra il mondo”) e credo che l’incertezza delle navigazioni sia proprio quest’oscillazione, quest’ondeggiare tra la volontà e la meraviglia. Tra “assenze”, “segni di nuove sorti nella sabbia” e corpi sorprendentemente acquatici si consuma una navigazione senza le ossessioni del Pequod né cuori di tenebra, dove tutta la potenza, la forza ineluttabile, è fuori di noi e non contro di noi.

 Mariella Bettarini - 26/03/2011 17:48:00 [ leggi altri commenti di Mariella Bettarini » ]

Carissimo Roberto, saranno anche "incerte" le "navigazioni", ma certo è che i tuoi testi (poesia e prosa), le tue fotografie, tutte le magnifiche pagine di questo "marino" e-Book sono, invero, certissime. Voglio dire che, nonostante tu scriva: "io non ho nulla da dire di fronte all’oceano", in realtà ci hai regalato, ci stai regalando, versi, ricordi, riflessioni davvero notevoli.
In particolare trovo bellissime le poesie d’amore, e quasi commovente il "Giornale di bordo" di un giovanissimo "cadetto" dell’Accademia Navale di Livorno, un Roberto ventenne che naviga e approda e scala "sartie" (se si dice così...), e tuttavia sceglie poi per una coraggiosa (e, conoscendoti, direi "doverosa") "obiezione di coscienza".
Grazie, Roberto caro, per averci permesso di "navigare" con te, e auguri di vero cuore a questo tuo impetuoso, amoroso lavoro. Un saluto carissimo da Mariella

 Maurizio Soldini - 26/03/2011 15:41:00 [ leggi altri commenti di Maurizio Soldini » ]

Complimenti Roberto! Per la poesia per la prosa per la fotografia per la forma e i per i contenuti. Grazie per questo spaccato di esistenza che testimonia tanti valori, ma un valore in particolare, di cui tutti abbiamo un nostagico bisogno: la Bellezza.

 Maria Grazia Cabras - 26/03/2011 09:43:00 [ leggi altri commenti di Maria Grazia Cabras » ]

il mare come soglia, forse, da cui possono filtrare frammenti lumi luminescenti onde non definibili perché vanno ad infinire si perdono ritornano senza mai ritornare. acqua cielo bagliori di un Oltre che ci appartiene e mai si svela. favelle faville giungono talvolta. l’occhio coglie istanti di un tempo già remoto

Grazie, caro Roberto, di questa navigazione: è stato un ritrovare immagini, lontani luoghi della memoria, altri tempi di me

 Roberto Maggiani - 25/03/2011 19:46:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Care amiche e cari amici, Savelli, Attolico, Nastasi, Ugolini, Armati, Bonfiglio, Peralta, De Marchi-Gherini, Alaimo, De Napoli,

ho letto con molta attenzione i vostri più che graditi commenti a "Navigazioni incerte". Grazie. Essi rivelano una partecipata lettura al mio testo, cosa che, come sapete, essendo anche voi autrici e autori, fa molto piacere, anche perché offre a me, in quanto autore in oggetto, un nuovo punto di vista sulla mia scrittura, nuove riflessioni indotte dalle vostre. Quelli qui proposti sono testi a tratti anche molto personali, in qualche modo la continuazione, o il semplice prolungamento, del mio "Cielo indiviso", nascono da una mia necessità di esposizione e le fotografie, è vero, sono parte integrante del libro, non semplici illustrazioni. Per il mare ho una sorta di ossessione, forse perché la mia vita, quella degli esseri biologici che mi hanno preceduto, come quella di tutti voi, sembra provenire da tale ambiente, che può essere devastante, come ahimé abbiamo avuto la tristezza di vedere negli eventi del Giappone, ma anche ha in sé il principio della grazia generatrice e rinnovatrice. Scriverei sempre del mare e di quel bordo che ho avuto la fortuna di superare nelle nevigazioni a vela, che è la battigia dove s’infrange l’onda, luogo di relazione tra l’acqua e la terra, di equilibrio e sospensione, di arrivo o partenza. Insomma grazie perché mi fatte sentire scrittore con la vostra cara e stimata lettura. Un caro saluto.

 Francesco De Napoli - 25/03/2011 13:04:00 [ leggi altri commenti di Francesco De Napoli » ]

Un’opera "totale" in cui terra, mare, cielo e vento riflettono e sintetizzano l’animo inquieto dell’autore, la sua forte sensibilità, il suo stupore dinanzi alla grandezza e alla forza della natura.
Ma c’è, in questi versi, soprattutto la capacità da parte di Roberto Maggiani di arrestarsi laddove il mistero sovrasta e cancella ogni umana percezione: “V’è un mondo / sopra al mondo / un ordine al di sopra / del delirio”.
Il poeta non si sente impotente né sopraffatto dall’impossibilità di cantare, o descrivere, nella maniera più degna l’impenetrabile bellezza dei luoghi visitati, consapevole del fatto che mai nessuno, finora, vi è riuscito:
“Navigazioni ne sono state fatte / e sottrazioni / dalla terra a favore del mare / ma delle vastità affrontate / nessuno, che io sappia, / ha riportato la vera immagine.”
E forse è proprio quest’estrema umiltà a rendere così fascinoso il poemetto.
Francesco De Napoli

 Franca Alaimo - 24/03/2011 23:05:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Eccomi, dunque, ad avere percorso - via mare - le tappe di una vita: a raccontarla, con la sua candida e straripante generosità, è Roberto Maggiani, che ancora una volta compie un gesto insieme amicale e simbolico nei confronti dei suoi lettori.
La pubblicazione delle pagine del diario di bordo tenuto nel corso della sua esperienza a bordo della Vespucci, quando aveva vent’anni, infatti, ha un significato di condivisione: il diario non ha pretese letterarie, se non in brevi squarci di descrittività; ma serve a creare una sorta di trait d’union con la pratica poetica della scrittura successiva, e, inoltre, rivela certi aspetti caratteriali dell’autore ( lo slancio lirico, la passione per la bellezza, il senso profondo dell’amicizia, lo spirito d’avventura, la capacità di fare scelte sempre personali). Ma soprattutto dichiara da subito che, secondo un topos antichissimo, la vita è come andar per mare, coltivando il sogno della libertà e della pace, "per cui si può annegare"; e con la consapevolezza dell’imprevedibilità, del repentino mutare delle cose. A questo rimanda l’intensa cromaticità dei versi maturi della prima parte: il nero spaventoso del mare in tempesta, l’azzurro della quiete, lo splendore cristallino dell’acqua nel sole, il suo abisso notturno che rispecchia le stelle ( colori che dilagano nelle bellissime fotografie, che integrano il testo, e a volte sembrano costituire l’incipit di qualche testo).E ancora: la voce del mare che se-duce comunque, sia che splenda "da una parte il sole" e "dall’altra un’onda spaventosa", "...nel mezzo di uno/spazio che tagliato a metà/ ribolliva titanio oscuro/ in cui il bene e il male fanno lega". E’ il mare come metafora, così come l’hanno cantato Montale, Melville, e molti altri (vita e morte, bellezza e paura, euforia ed angoscia, bene e male) e che sempre si rinnova e stupisce.
Ma c’è un altro aspetto nella poesia di Roberto che mi piace sottolineare;: quella mediterraneità che ha alimentato tutta l’arte e l’immaginario occidentale, e che esprime la sua familiarità con il mare attraverso miti (dall’Odissea di Ulisse alla nascita di Venere dalla spuma marina), storie di navigatori avventurosi, quotidiane ebbrezze di luce e di gioia fisica. Da tutto ciò nasce la profonda relazione tra la liquidità del mare e lo splendore concreto dei corpi con i quali attraversiamo la vita e che ci fanno, dunque, da traghettatori verso i molti approdi dell’esistenza, specie verso la gioia sessuale, che è qui cantato con denudata verità, con quella radiosità sena ombra di peccato che ci riportano alla memoria i versi di Constantinos Kavafis. Quest’amore per i corpi, espressione, tutti, di vita, di gestualità, templi dello spirito,detta un verso bellissimo, che dà la misura dell’umanità di Roberto: "Vorrei essere tutti i corpi".
L’impasto linguistico è davvero ricco: dai termini del gergo marinaro, che caratterizza il diario di bordo, a quelli di provenienza scientifica, da quelli squisitamente letterari a quelli del parlato. Roberto,mentre svela se stesso, ci offre la vita nella sua interezza e a noi tocca il dovere di ringraziarlo per un così alto dono.

 Antonio De Marchi-Gherini - 24/03/2011 23:03:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Un proustiano ritorno alle ’origini’, respirare l’infinito immanente per cogliere il trascendente. Ben riuscito l’intreccio di immagini e versi, che poi sono altre immagini sotto suoni arcani. Sarebbe interessante riscoprire anche l’origine del linguaggio catartico che invece oggi è una babele. Versi puliti, anche se non ai livelli degli ultimi approdi di ’Angeli in volo’ e ’Scienza aleaoria’, ma in nuce già s’intravede il poeta che sarebbe poi diventato e con tutto il suo bagaglio di scienza e fisica, vedi la precisione di alcuni passaggi marinareschi.
Insomma un Diario di bordo che ,dalle grandi acque dalle quali tutti proveniamo, tiene la barra al centro per una navigazione che sarà sempre più solare, e perchè no, felice.

 Guglielmo Peralta - 24/03/2011 09:53:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Là dove si cita "La ballata del vecchio marinaio", leggasi, subito dopo: di Coleridge.

 Guglielmo Peralta - 23/03/2011 23:41:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Grande metafora è sempre stato il mare. Qui, la liquida figura si fa vita, poesia, narrazione, attraverso lo scorrere di una memoria che non è la semplice trascrizione di un’esperienza vissuta, ma il flusso di sensazioni, di emozioni, di opposti sentimenti, di cui il mare è, insieme, la configurazione, la forza scatenante, il pre-testo. Emerge da questi versi liquidi, fluidi, trasparenti, la necessità di navigare la vita, ignota come il mare, per scoprirne le inclinazioni e gli approdi. Il mare è “lo spazio liquido”, la distanza, la vastità, di cui “nessuno (…) ha riportato la vera immagine”. Sempre incerta è la sua navigazione che muove i giovani e ardimentosi marinai alla scoperta e all’ esplorazione di lidi e di luoghi oltre la serrata lontananza, che pure si distende sul “piano azzurro del mare”. Essi, seguendo la “corrente della giovinezza”, navigano la vita col vento in poppa e volgono in dolce miraggio ciò che all’improvviso si svela dalla lontananza e appare realmente, sapendo, essi, che anche “le persone sono miraggi” quando, al contrario, nella lontananza finiscono per scomparire. Così la terra avvistata appare irreale e strappa quel grido di stupore che non è sulle bocche e sugli occhi di chi, cercando di approdare alla “terra delle libertà”, resta ammutolito dalla guerra e dai cadaveri inghiottiti dalla fame e dalle acque. E diverso è questo grido da quello dei navigatori portoghesi, per i quali la terra fu la vittoria sull’ignoto, il sospiro di sollievo, la fine dell’incubo, delle incertezze, e il ringraziamento per gli scampati naufragi, per avere salvato la propria vita dai flutti, per non averla perduta due volte: nel mare e nel peccato, ovvero, nei “tormenti di una colpa” antichissima, atavica, che ha il sapore della “ballata del vecchio marinaio”.
L’amore per i luoghi e per la natura - presente, quest’ultima, oltre che nel mare, nel firmamento con “le lattee vie di stelle” e nelle molte specie di vegetali e di animali - unitamente allo spirito di avventura e all’audacia, tipiche della gioventù, prevale sulla paura, sulle tensioni, sulle ansie, sulle incertezze della navigazione. Aleggia in questa composita raccolta di versi prosa e fotografie (queste ultime poste ad integrazione e non ad ornamento dell’opera) lo spirito della bellezza, che il poeta Maggiani elogia attraverso quel “corpo d’amore” che è il corpo umano visto, “al di là della sessualità, nella unitaria bellezza del mondo e delle sue forme”. Paradigma della bellezza e della divinità è il corpo dei portoghesi: “forma scolpita/nella perfezione dei dettagli” e naturificata, sì che si fondono insieme il corpo della natura e il corpo dell’uomo. Ed è ancora la “corrente della giovinezza” a “elettrizzare” i corpi, a farne dei “pilastri del cielo” in grado di sfidare gli abissi e l’ignoto; di reggere il timone della vita segnandone la rotta. E qui, la bellezza si fa guida e terra promessa: “l’isola dei poeti”, dove il mare desta “una sentenza di annullamento” leopardiana, un’ immersione nella poesia dell’oceano, di fronte al quale non si ha “nulla da dire” perché tutto è sommersamente detto nell’oceano della poesia. È questo l’unico naufragio possibile nel nome della bellezza! Per mezzo di essa “le idee entrano nelle cose”, acquistano una dimensione reale, prendono posto nella verità, riscoprono “l’unità del mondo”. Custode del “senso/ch’è contrario/alla morte”, la bellezza “sempre, ogni mattino, si rigenera”, solleva gli occhi e il cuore dei naviganti alle altezze infinite salvandoli dagli abissi e dalla paura, cancellando con la forza convergente dell’amore i rischi e i pericoli delle “navigazioni incerte”.

 anna maria bonfiglio - 23/03/2011 17:15:00 [ leggi altri commenti di anna maria bonfiglio » ]

Gentile Roberto, grazie del bel dono che ci hai fatto. Un lavoro "di fino", composito e ricco, nel quale si coniugano tre fra le più belle espressioni artistiche: la poesia, la scrittura autobiografica e la fotografia. I testi poetici evocano suggestioni di armonia fra il pensiero e l’anima, fra il piacere estetico e la riflessione intimistica, e si correlano perfettamente con l’icasticità delle immagini. Il diario di bordo, ancorché legato all’espressione giovanile, dà la misura della maturità stilistica futura. Complimenti e ad maiora.

 Claudia Manuela Turco - 23/03/2011 14:54:00 [ leggi altri commenti di Claudia Manuela Turco » ]

Fotografie che sono poesia, prosa che può farsi fotografia (un piccione, uno stormo di gabbiani e molti altri ospiti, nell’album dei ricordi, nella ricomposizione della propria anima), poesia che sostituisce all’inchiostro l’acqua salata.
Una scrittura anfibia come collante: “Vivo a cavallo della terra e del mare/ esattamente nell’angolo/ di rifugiate onde/ tra i mondi di sotto e i mondi di sopra / rimescolati/ da moti convettivi aerei:/ è la procedura della gioia/ che non soddisfa né la terra né il mare/ e torna dove scorre la memoria” (“Convenzione”).

Claudia Manuela Turco

 anna rita armati - 23/03/2011 09:21:00 [ leggi altri commenti di anna rita armati » ]

Caro Roberto,
ho letto due giorni fa la tua ultima opera e mi ero riservata di scriverti.
E’ un’opera bella, delicata e piena di contenuto umano e spirituale; così l’ho percepita. Me la sono bevuta d’un fiato come per dissetarmi ed alcuni versi me li sono trascritti così da rileggerli con calma. Uno per tutti "Quando il mare si ritira
lascia dietro a sé venature
e segni di nuove sorti nella sabbia."
Ho trovato interessante questo tuo viaggio a ritroso, partendo dall’oggi sino ad arrivare al tuo diario di bordo di quando avevi vent’anni e nei versi di oggi mi par d’intravedere il ragazzo che eri.
Complimenti!
Un caro saluto da Anna Rita Armati

 liliana ugolini - 23/03/2011 04:21:00 [ leggi altri commenti di liliana ugolini » ]

Gentile Roberto Maggiani, un bellissimo lavoro. Le foto respirano insieme al corpo del testo dando concretezza d’arte visiva al fascino della parola. Se ne avvertono a folate le sensazioni che riflettono stati d’animo e ancora storie, vsioni, metafore.L’argomento mare in tutte le sue implicazioni è qui un respiro vasto, un’esperienza anche per chi legge.Complimenti vivissimi per le foto natura davvero ben realizzate che sottolineano l’essenziale del vedere.Un insieme composito, di valore anche documentaristico. Grazie del dono di immagini e di lettura che mi hanno arricchito di ciò che non sapevo. e anche se " non ho nulla da dire di fronte all’oceano" hai detto tutto quello che c’era da dire.

 Eugenio Nastasi - 22/03/2011 13:06:00 [ leggi altri commenti di Eugenio Nastasi » ]

Sicuramente "Navigazioni incerte" è il testo più scopertamente personale di Roberto, il più caleidoscopico, con tante sfaccettature, forse troppe, ma nessuna da elidere, perchè viene fuori l’educazione sentimentale e poetica di un autore che ha già messo fuori le sue carte, è già fuori dalla "prima" e quel rivisitarsi à rebour rende la sua scrittura come strada per un corpo e un’anima ritrovati.
Maggiani antepone l’oceano, la materia liquida e il suo contraltare, la materia celeste, come sponda alla dimensione erotico-sentimentale che rimane la conquista essenziale di questo lavoro, dove si assapora il sacro e il profano, la passione della navigazione e la sosta su arenili purissimi, l’acqua e l’amore, pur nella commistione di codici linguistici disparati. Non mi riesce di analizzare le diverse parti di "Navigazioni incerte" per non tradire l’impressione che la poesia ivi contenuta è sufficiente a sè stessa, che fluisce senza sosta anche quando si muove nel "Giornale di bordo" con le sue restrizioni diaristiche e prosaiche di bella gioventù "all’arrembaggio". La voce di Maggiani esala senza impedimenti, senza pudicizia che non sia il metro del cantafavola che non distingue tra natura e uomo, tra antico e nuovo, mentre avendo intravisto una rotta pur tra "navigazioni incerte", tutto serra in un abbraccio di promessa e speranza.

 Loredana Savelli - 21/03/2011 20:39:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ad una seconda lettura più attenta (cui ne seguiranno altre) l’e-book mi è sembrato la disamina di un percorso autobiografico di cui l’ultima fase rappresenta le certezze finora raggiunte, mentre le precedenti, attraverso la potente metafora del mare e della navigazione con annessi e connessi, sono la narrazione del percorso preparatorio, con le sue difficoltà e i suoi dilemmi. Da qui l’esigenza di recuperare dalla memoria anche il diario di bordo dell’autore ventenne (davvero commovente), alla ricerca di segni e presagi di quello che sarebbe venuto; forse sto divagando ma ho sentito forte il filo conduttore in queste poesie e prose che mutano veste in relazione all’età o alla fase del pensiero, in sintesi, alle esperienze di vita in uno scorcio di tempo non brevissimo.
L’occasione del Portogallo, a mio avviso, è stato il pretesto per riflettere o rileggere la propria relazione con il mare, da intendersi antropologicamente come l’immensità del mistero della vita alla luce anche di un profondo sentimento religioso. Tale sentimento si instaura sulla autoconsapevolezza di essere creatura libera, che si è costituita attraverso navigazioni tutte umane, sensuali, attraverso una vita vissuta come esplorazione e apertura.
Cito, per bellezza esemplare, le poesie L’isola, Convezione, Terrore di perdersi, Dire a tutti l’amore. Ma ogni poesia è cesellata e splendente di una pulizia profonda. E un po’ tutto l’e-book è scritto con lo stile asciutto del diario di bordo, con il piglio acuto del fotografo che seleziona in anticipo e con precisione quello che sarà conservato in memoria.

Ecco come finisce la prima parte:

“E’ il saluto inaspettato del mare
l’ultima propaggine adamantina
che riporta al centro della scena
un mondo di fanciullezza, spostato
da molto tempo su un lato della mia vita”

Davvero affascinante.



 leopoldo attolico - 21/03/2011 13:21:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

A fianco del non dimenticato Nico Orengo con le sue "Cartoline di mare", ecco Roberto con l’espressionismo effusivo del suo " canzoniere del mare ", integrato da altri testi e testimonianze di raccolta pensosità e di serena adesione alla vita .
Accogliamo con favore questa "navigazione" onnicomprensiva , significativa perché autenticamente / puntigliosamente modulata dalla scrittura .

 Loredana Savelli - 21/03/2011 08:13:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Che bel dono di primavera questo e.book così apertamente appassionato, quasi spavaldo nel dichiarare gli amori costitutivi della personalità dell’autore. Una fresca ondata arriva sin dalle prime pagine che si fanno scorrere avidamente, presi anche dalla soddisfazione visiva offerta dalle foto meravigliose.
Un’ottima compagnia per avviarci in questa nuova primaverile esplosione di vita. (Avrò da fare nei prossimi giorni!)