Sul trono siedi, aperto nel calore,
la veste scivola, serpe che provoca,
m’invita il corpo a sciogliere l’ardore,
la pelle vibra, il desiderio invoca.
Collina tesa, curva che s’infrange,
tra i miei pensieri l’ansia si consuma,
mi perdo in voglia che diventa esangue,
se non ti tocco, brucio nella bruma.
Il cuore sbatte, il fiato si contorce,
mi spinge forte a stringerti vicino,
tra labbra e carne il limite si torce,
nell’onda rossa ritrovo il destino.
Allor ti sfioro, il gesto si fa audacia,
la mano scende, brama senza scusa,
lampante forza cresce e non si placa,
tra spasmi vivi la notte ci accusa.
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