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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Un amore

Narrativa

Dino Buzzati (Biografia)
Mondadori

Recensione di Emanuele Di Marco
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Pubblicato il 18/11/2008 17:55:00

Dino Buzzati è universalmente conosciuto per “Il deserto dei Tartari”; forse qualcuno ha letto i suoi straordinari racconti; forse ancora, qualcun altro ha apprezzato la sua maestria giornalistica. Pochi, però, hanno amato la maggior parte delle sue altre opere, troppo presto dimenticate, fra cui, come una gemma, si incastona il romanzo “Un amore”.
Scritto nel 1963, ci racconta la storia di un affermato professionista milanese che, giunto ampiamente all’età matura, si innamora, in maniera assolutamente insperata, per la prima volta. Si innamora, per la precisione, di una giovane prostituta conosciuta in una ‘casa chiusa’ già allora illegale.
L’inatteso miracolo provoca in lui una progressiva regressione allo stato adolescenziale, ai timori, ai palpitamenti, alle paure di quegli anni ormai lontani. Il tutto è amplificato e portato al parossismo dalle caratteristiche stesse dell’oggetto del suo amore: una ragazzetta, quasi una ragazzina, ambigua e spietata ma nello stesso tempo ingenua e indifesa, un rebus vivente di cui lui non trova la chiave.
Non dico altro della trama del resto in sé esile: ciò che conquisterà il lettore sarà la transustanziazione dei sentimenti del protagonista e non solo, in una Milano che diventa Babele, affascinante e tetra, bella e brutta come solo essa sa essere, città che il personaggio principale quotidianamente conosce da sempre eppure di cui, inaspettatamente, a cinquant’anni, scopre risvolti nascosti, miserie misconosciute, nostalgie baluginanti nella nebbia mai provate prima.
Buzzati in questo originalissimo romanzo, stilisticamente equilibrato, perfetto nella sua asciuttezza stilistica e nella sua pienezza descrittiva, rende il suo personale omaggio alla città che lo ha accolto e in cui si è trasferito in gioventù dalla natale Belluno.
Un omaggio sfuggente, un’offerta d’amore inconsueta che prende corpo non in una descrizione oggettiva della città ma nella sua deformazione attraverso una lente d’ingrandimento distorcente, nella resa oggettiva e concreta di sentimenti intimi, personalissimi.
E chissà che, nelle sue intenzioni, il simbolo principe di questa stralunata Milano non fosse proprio la provocante, misteriosa, indefinibile ragazzina amata dal protagonista…
“Un amore” è un romanzo arduo da raccontare: parla al cuore più che alla mente. Forse, per certi aspetti, può essere anche un romanzo un po’ difficile, proprio per il grande spazio che l’introspezione psicologica prende al suo interno.
Però, se amate, non la buona letteratura, ma la letteratura senza tempo, la letteratura eccezionale, fuori parametro, beh, allora ve lo consiglio con tutto il cuore: sarà una storia da cui non riuscirete a staccarvi fino alla fine, ‘schiavi’ dei vostri sentimenti che ribolliranno dentro, di uno stile di perfetta essenzialità e di un intreccio che, ad onta di un ‘plot’ che sembrerebbe scontato, vi terrà incollati alla pagina per capire dove mai potrà portare questo surreale delirio amoroso.

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