Pubblicato il 15/04/2014 11:57:32
Fenomenologia della vecchiaia che avanza. Traduco dal francese. Rileggo l’ultima frase: mi fermo sulla parola fedele, già scritta, che forse però, secondo una prima rapida interpretazione, dovrebbe essere “fedeli” (potrebbe esserci un errore di stampa nel testo originale ). Osservo (guardo) la parola in questione : quella sequenza di e - una per ogni sillaba, con esclusione di ogni altra vocale - improvvisamente ha qualcosa di estraneo che non riesco a far corrispondere al significato - per me chiaro e presente - del termine stesso. Nulla del genere provo se ne osservo la versione plurale: fedeli, non ha niente di estraneo, ma la quieta familiarità di ciò che è noto e che accorda perfettamente significato mentale e forma fisica, la struttura “in carne e ossa” insomma, subito accessibile allo sguardo e all’udito. (18/4/98)
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