Pubblicato il 10/03/2012 20:02:15
I nostri mostri son mostri nostri; conoscono i nostri posti, son tosti come mai fosti né fui, né di ciò noi sconosciamo i costi. Divisi in caste, i nostri mostri, a cataste ci s’accostano da dietro, s'accalcano, incauti a volte cascano, in terra vuoti poi s'accasciano; ma i più lesti ci tastano, e sembra testino, le lasche coste, che treman come lische, con losche e lunghe dita come aste, non certo caste, e che a tale task traggono dalle tasche. Di buio pesto e di peste s’impasta la pasta che sostanzia la casta di questi mostri che le nostre teste impesta; e conoscono i nostri posti dall’alba dei giorni nostri.
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