Pubblicato il 20/04/2012 21:19:51
Oltre l'orizzonte va lo stormo lontano vociante nel tramonto; e lo ricordo sotto altro cielo spezzare nella corsa verso il polo opposto e spargere in terra più obliqui raggi. Ieri s'appoggiarono come accenti spaesati agli ulivi del limite, oggi un attimo sul palo ai cui piedi s'aggruma il fango. Non fossimo così estranei tutti a questo mondo (non condividessimo l'aria sola, e il tedio, e il furore) Fratelli, griderei, è vano, ma se mai troverete da dove si esce, venitemi a chiamare, io v'aspetto qui sulla mia croce.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Emanuele Zeta, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|