Pubblicato il 13/02/2009 22:30:51
Bianco veleggia sul silenzioso mare solitario il Gabbiano
Spumeggia lieve l'onda e la risacca lenta lambisce il bagnasciuga
Dietro un grigio sipario d'ombra e sonnolenti nubi s'appresta l'astro d'oro a riposare
Nell'aria umida e fresca della sera intenso s'eleva odore di salmastro
Si adorna la battigia d'irridescenti perle e la possiede il suo amico vero in un mistico e prolungato sentiero
E in questa pace silente si ferma il mio pensiero e fra i ricordi fruga.
Rivedo la tua immagine gentile che la Morte crudele mi sottrasse per condurla tempo fa' verso lidi lontani e misteriosi.
E dall'irraggiungibile ed eterno forse tu invochi ancora il nome mio come in quell'attimo tremendo lo gridasti.
E ancor oggi, quando l'onda s'infrange alla scogliera io risento quel grido e la Speranza rivivo che l'eco sua seguendo io possa un giorno alfine reincontrarti
Federico Cesareo
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