:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Eventi/Notizie/Comunicazioni
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1015 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue May 21 21:22:41 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Novità editoriale

Comunicazione di Nicola Romano
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti gli eventi proposti dall'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 09/02/2016 14:22:21

«VORAGINI ED APPIGLI» - ( poesie) - Ed. Pungitopo, 2016

 

(dalla prefazione di Giorgio Linguaglossa)

 Con il suo caratteristico tono sobriamente dissonante, a metà tra il calligrafismo e la didascalia stilizzata, questa raccolta di Nicola Romano si rifugia nell'elegante fattura del settenario come per prendere le distanze da tutto ciò che non può entrare in quel metro breve.

Sicuramente, l’ironizzazione e la parodia della tradizione crepuscolare italiana sono uno dei cardini della poesia, o meglio, della poesia dell'autore. Il suo progetto di operare una «discesa culturale» di bachtiniana memoria nella poesia italiana, ha avuto successo, è un’operazione utile come può essere utile ogni operazione di «discesa culturale» in presenza di una tradizione che sta in alto. Ma l'autore non si limita ad una mera «discesa culturale», opera anche una «risalita» mediante l’adozione di un metro breve, il classico settenario, posizionato come metro esclusivo di questo poemetto. Metro della tradizione burlesca che l'autore  ripropone nella sua traslazione dal burlesco all'ironico. Personalmente, nutro molti dubbi sulla utilità e sulla efficacia, oggi, in Italia, di una «discesa culturale» che non venga accompagnata anche da un riposizionamento verso l'alto, siamo già scesi così in basso che ogni forma d’ironizzazione rischia di cadere nel vuoto da cui proviene. Così, il poeta dei nostri giorni deve saper modulare entrambe le opzioni metriche e stilistiche, deve oscillare sapientemente tra la «discesa» e la «risalita»; ed è quello che fa il Nostro, il quale lascia oscillare il dettato poetico tra i due poli mediante l’adozione di un punto di vista serioso e supercilioso sulla realtà. Cioè, per l'autore siciliano è serioso ciò che non appare esserlo, è serioso lo stile dilemmatico che oscilla tra un più e un meno, tra i due poli inconciliabili sopra detti. Semmai, il problema per il poeta è il «vuoto» della società italiana. Ed è con questo problema che si misura il «finto vuoto» dei versi di Romano, fatti apposta per attirare e fagocitare il «vuoto». È la sua risorsa strategica, l'ultima, direi, quella di riformulare il «vuoto» ricorrendo ad una testuggine di parole indurite nei settenari, brevi, rapidi, superciliosi, ultra minimalisti.

La poesia del nostro autore sospende la «normalità», la «rovescia» ma, rovesciandola, la lascia intatta, anzi, la rende maggiormente visibile, la invita a sopravvivere, non a «rigenerarsi», perché Romano è un poeta dei nostri tempi, un poeta disilluso che ha smesso da tempo di credere, sa bene che qui si tratta del capitale finanziario il quale ama i minimalisti perché lo lasciano stare lì dove lui può proliferare, a lui vanno bene i patemi d'animo e le rimembranze del cuore come anche la cronaca nera e la cronaca rosa, entrambe de-sostanzializzate e de-realizzate, nonché tutto ciò che sa di sentimento del tempo olistico e solitario. 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Nicola Romano, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Nicola Romano, nella sezione Eventi, ha pubblicato anche:

:: in Oltre parole - Festival del verso corrente (Pubblicato il 31/10/2014 11:51:47 - visite: 966) »

:: Intervista a cura di Giovanni Dino (Pubblicato il 29/10/2013 14:13:31 - visite: 1149) »

:: Intervista a Nicola Romano, di Maria Gerace (Pubblicato il 20/08/2012 09:01:25 - visite: 2157) »

:: XXXVIII Premio di poesia «Città di Marineo» (Pubblicato il 19/08/2012 15:36:29 - visite: 1471) »

:: La bellezza e la rovina - Poeti a Menfi (Pubblicato il 19/08/2012 15:21:33 - visite: 1518) »

:: GOBBA A LE VANTE di Nicola Romano - poesie (Pubblicato il 02/12/2011 17:59:55 - visite: 1201) »