inutile sommare di là del giorno come nella morsa
in_vita il gelo una lacrima d'oro, le dita con il ghiaccio
passi che vanno dove solo loro vogliono andare
dove qualcosa li aspetta in giri di cielo a catenella
piccoli punti di lontananza, uncinetti guidano le fila
e come rafia calcola le pause la corda impugnata
che a Tunisi prese l'amore come ferro da calza uno
alla volta, nel giro di ritorno, si pianta addosso da sola
la sua ombra assetata di bianco di suoni d'archi di fiati
[ solo in un'asola ]
Dove claudica fresco il lutto di nerissimi capelli
muove lento la voglia di contatto, fino a perdere
coscienza, nella sua stanchezza pesando,a ogni piede,
punti di fame. Mio piccolo Re Soprano prestami la voce-
[Se la fai fioca. Se appartata]
- finché la mia parola non dice più.
A quel temp-i-o saranno chiari gli occhi ,colmi
di piccoli Re farai fiorire abissi ,fradici di luce
come ali sacre al simurgh sulle mie clavicole
sporgerà come l'inverno il cuore,da dove resta
la tua regina, bianca,in un Punto Alto ,del bosco.
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