Reparto di oncologia
è già tutto compiuto, ma
il cuore è vivo e batte
batte e sbatte contro l' agonia
dei fiori, bracca, aggroviglia
chiome nere e chiome canute
ma non arresta il passo
e tra le pareti vuote
acide di verde, tu disteso e io in piedi
come quadri appesi
a guinzaglio teniamo il male,
che lucido ruggisce e ci strattona
come bestia inferocita
E noi soldati dignitosi di trincea
porgiamo il nostro petto
senza esporci troppo,
camminiamo quatti quatti
“Tu disteso e io in piedi “
Ho temuto l' arancio
così come ora temo il verde,
il drappo retto
che separa i vivi e i morti
E con le bende agli occhi
proseguo il mio cammino,
tu disteso e io in piedi attenti sulle mine,
aspettando ogni giorno un piccolo
raggio di speranza e congiungiamo in ieratico
silenzio le nostre mani che s' abbracciano
Tu disteso e io in piedi non sospiriamo
doloranti e non ci importa
del domani ogni giorno è santo
ogni ora, ogni minuto e se ci
sarà da ridere rideremo ancora
Il cielo oscuro non tappezzerà di ombre
il nostro volto, con il macigno in groppa
spezzeremo il pollice verso della morte
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Anita Napolitano, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.